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COMUNICATO STAMPA 09/08/2008

Cosiddetta Crisi Idrica: in realtà centinaia di litri disponibili pro-capite al giorno.

Pozzi di Pineto: con l’emergenza vogliono giustificare scelte sbagliate.

Il WWF divulga le note di ASL, Istituto Superiore di Sanità e le analisi che attestano lo stato in inquinamento da solventi e nitrati prima della filtrazione.
I sindaci nelle assemblee di ATO e ACA chiariscano il loro ruolo.

Il WWF interviene sulla situazione di criticità relativa alla distribuzione di acqua nel territorio della val Pescara e della costa ricordando i dati relativi alla enorme disponibilità pro-capite e stigmatizzando il ricorso all’uso dei Pozzi del Vomano a Pineto, già chiusi per inquinamento da solventi classificati quali probabili cancerogeni (tetracloroetilene) e da nitrati.

Il WWF, dati della stessa ACA alla mano, ha fatto semplici calcoli sulla disponibilità idrica pro-capite, ancora prima della riapertura dei pozzi di Pineto avvenuta ieri.

Il Presidente dell’ACA ha più volte dichiarato che la sua azienda immette in rete 3111 litri al secondo (in un caso ha dichiarato 3200 l/s), prima dell’apertura dei pozzi Vomano, che hanno aggiunto ulteriori 70 litri al secondo. Dal sito dell’ACA si può leggere che la popolazione servita in estate è di circa 650000 persone. Ora, moltiplicando i litri al secondo prima dell’apertura dei pozzi per i secondi che compongono un giorno e dividendo per il numero di persone servite, si giunge alla mostruosa cifra di 414 litri disponibili al giorno per ogni persona. Ricordiamo che la media dei consumi giornalieri pro-capite in Italia è di 220 litri mentre in nord-Europa oscilla tra 130 e 160 litri al giorno pro-capite.

E’ veramente incomprensibile, con questi dati e ad oltre un anno dalla crisi drammatica del 2007, il ripetersi di disservizi in tantissimi comuni. In tale contesto non si capisce come possano esserci i presupposti, richiamati da ASL e Istituto Superiore di Sanità, per un utilizzo straordinario di pozzi già chiusi per inquinamento da sostanze estremamente pericolose, senza peraltro dare, come prevede la legge, la giusta informazione agli utenti. Tra l’altro il presidente dell’ACA sostiene che non siamo in crisi idrica, che poi sarebbe il solo motivo per il quale si potrebbe ricorrere all’utilizzo di acqua filtrata e potabilizzata da costosissime apparecchiature (il sindaco di Silvi ha parlato di 500000 euro).

Dichiara Dante Caserta, presidente regionale del WWF “La questione dell’acqua ormai è surreale e riteniamo che sia saltato completamente il principio di responsabilità connesso alle scelte e ai dati sulle performance del sistema. I comuni si lamentano ma dimenticano di ricordare ai loro amministrati che siedono nelle assemblee di ATO e ACA dove si prendono le decisioni sugli organi di gestione e sulle principali scelte di programmazione. Alla fine i cittadini devono pagare tariffe per un servizio che è ormai difficile definire tale, con dichiarazioni tranquillizzanti che si susseguono a quelle da bollettino di guerra. Purtroppo basta leggere i dati per capire come questo servizio basilare e pubblico e il suo sistema di controllo siano in condizioni disperate. Disponibilità idriche immense che vengono sottratte alle sorgenti e ai fiumi vengono dilapidate senza sapere neanche bene come. Il WWF alcuni giorni fa è intervenuto per scongiurare l’apertura dei pozzi di Pineto. E’ avvenuto il contrario. Chiunque può leggere le note della ASL e dell’Istituto Superiore di Sanità che alleghiamo sui pozzi di Pineto. L’istituto ha chiarito come il quadro di inquinamento dei pozzi “configura una situazione di rischio per la salute umana anche per la non prevedibile contaminazione delle acque sotterranee in seguito al rilascio delle sostanze di che trattasi e alla “delicatezza” dei sistemi di trattamento adottati. L’uso di tali pozzi, in condizioni straordinarie che non paiono sussistere vista la disponibilità idrica sopra ricordata, avrebbe comunque dovuto comportare il rispetto di numerosissime prescrizioni che fino a pochi giorni fa a nostro parere non erano soddisfatte. Su questo aspetto basta leggere la nostra nota che abbiamo inviato a tutti gli enti alcuni giorni fa, che qui alleghiamo. Tra l’altro la ASL di Teramo prescriveva un piano di comunicazione adeguato e il coinvolgimento dei portatori di interesse. Notiamo che, ancora una volta, deve essere un’associazione di volontariato in pieno agosto a dover divulgare alla stampa e al pubblico le note che spiegano la reale situazione dei pozzi del Vomano. Comunque sull’uso di questi pozzi siamo in una fase di ulteriore approfondimento perché l’inquinamento fu segnalato fin dal 2004 e, di conseguenza, vogliamo capire bene quali siano state le modalità di uso e monitoraggio di quei pozzi almeno dal 2001, anno in cui sono entrati in vigore i limiti del Decreto 31/2001. I cittadini hanno il diritto di bere acqua sicura dal rubinetto affidandosi a un sistema di gestione efficace, trasparente e partecipato, come chiediamo da anni, senza dover ricorrere all’acqua imbottigliata la cui produzione e commercializzazione comportano costi ambientali elevatissimi. Anche per questo la soluzione dei problemi dell’acqua non è più rinviabile e riteniamo che i sindaci debbano dimostrare ai cittadini, nelle sedi delle assemblee di ATO e ACA, di essere lì per difendere esclusivamente gli interessi della collettività”.

INFO: 3683188739,3358155085
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1 Response
  1. vitt84 Says:

    la cosidetta crisi idrica per i "lorfacenti" amministratori non esiste perchè loro ci sgazzano in questa crisi. Sabato 9 agosto ennesimo calo di pressione allo Scalo senza nessun preavviso!
    Incoscienti, questo è l'attributo da dare a questi signori


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