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amianto ad Ortona ?

Coordinamento per la tutela della costa teatina

Comunicato stampa del 30 dicembre 2008
(qui l'articolo)

Discarica di amianto, no degli ambientalisti!!

Si estende il fronte del no alla discarica di amianto, dopo l’avvio della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) da parte della Regione Abruzzo. Il progetto è quello presentato dalla Smi (Società meridionale inerti), nel giugno 2007 con l’obiettivo di adeguare la discarica di inerti esistente e già autorizzata, di contrada Pincione, (Comune di Ortona), alla normativa di riferimento, il D.L.vo n.36/03; da impianto di rifiuti pericolosi in discarica di rifiuti non pericolosi monodedicata contenenti amianto in matrici cementizie. Arriva un “no” motivato degli ambientalisti aderenti al Coordinamento della Costa Teatina, che nei giorni scorsi si sono recati alla Regione Abruzzo, Direzione Parchi, per un summit con il responsabile dell’ufficio rifiuti Franco Gerardini, il quale ha illustrato i complessi passaggi dell’iter autorizzativi. Gli ambientalisti, hanno poi esaminato lo SIA (Studio di Impatto ambientale) presentato dalla società Smi, e pubblicato sul sito della Regione Abruzzo lo scorso 23 dicembre. “In base a quanto esposto dalla società Smi nello studio, si può tracciare una fotografia inquietante delle modalità gestionali dello smaltimento di amianto che si intende realizzare- spiegano Pasquale Colantonio e Fabrizia Arduini, rappresentanti del coordinamento per la Tutela della Costa Teatina- per cui i documenti attualmente messi a disposizione per la visione, ci inducono ad essere chiaramente contrari all’apertura della discarica. Lo SIA- aggiungono- è l’atto fondamentale in base al quale si rilasciano i pareri tecnici da parte degli Enti; ebbene lo studio oltre a violare palesemente i criteri di localizzazione di cui all’Allegato 1 del D.Lgs 36/03, non rispetta neanche alcune direttive in materia di realizzazione e gestione di discariche per rifiuti costituiti da materiali di matrice cementizia contenenti amianto emanati ultimamente, dalla Giunta Regionale. Nello SIA, al fine di evitare qualsiasi possibile trasporto aereo delle fibre, non è stato allegato uno studio riferito alla direttrice dei venti dominanti; tale direttrice è stabilita sulla base di dati statistici significativi dell’intero arco dell’anno e relativi ad un periodo non inferiore a cinque anni. Inoltre, abbiamo riscontrato una incoerenza con l’art.4 del D.L.vo n°59/05, riferito alle Migliori Tecniche Disponibili adottate, nell’allestimento della barriera geologica di fondo. Lo studio elaborato dalla Smi, prevede solamente una ricopertura delle superfici della discarica esistente, con uno strato di argilla, senza prevedere nessuna intervento al piano di posa, posto al di sopra del tetto dell’acquifero. In sostanza, è insufficiente l’intervento previsto dalla Smi, per evitare rischi di impatto sull’ambiente idrico. Inoltre,-aggiungono gli ambientalisti-
La zona è a vocazione agro-alimentare, e quindi la discarica metterebbe a rischio oliveti e vigneti. Lo Sia, in aggiunta è incoerente anche con il nuovo Piano Regionale Rifiuti adottato lo scorso anno, rispetto ad alcuni indicatori, come la distanza dell’impianto dai centri e nuclei abitati, le prime abitazioni distano infatti 600 metri. Infine, viene enunciato in modo approssimativo, nello studio, l’iter da seguire nelle operazioni di smaltimento. La normativa, di riferimento, la L.257 del marzo 92, prevede che il primo insaccaggio venga effettuato all’interno dell’area rossa (sacchi R con etichetta amianto), una uscita a 3 stadi con lavaggio nel 2° stadio,il doppio insaccaggio nel 3° stadio e posa nei BIG BAG, poi il trasporto nel deposito temporaneo (max 3 mesi di permanenza). I cittadini-concludono Colantonio e Arduini- devono essere gli attori principali di questa faccenda, in realtà sino adesso sono stati scarsamente informati e stimolati alla partecipazione attiva. L’apertura di una discarica di amianto è una questione molto complessa: L’UNICA FIBRA DI AMIANTO INNOCUA è QUELLA CHE NOI NON RESPIRIAMO. Informiamo che il progetto è a disposizione di qualsiasi cittadino in Comune, Provincia e Regione e che ognuno ha 6° giorni di tempo dall’avviso pubblico (23 dicembre scorso) per presentare le osservazioni.

Firmato
Pasquale Colantonio
Fabrizia Arduini



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Ma®aM

Ho ricevuto questo stamattina...
Ecco lo spirito del Natale!
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Ma®aM

E' purtroppo un dato di fatto che nei locali del Comune di Chieti il divieto di fumare non viene rispettato.
Durante i Consigli Comunali è consuetudine consolidata fumare nei corridoi adiacenti alla sala consiliare e nell'antibagno, quando non addirittura nella sala stessa.
Nonostante le ripetute segnalazioni nessun provvedimento è stato adottato affinchè vengano finalmente effettuati gli adeguati controlli ed eseguite le dovute sanzioni ai trasgressori. La tolleranza supera la legge, ed ovunque chi fuma pensa di avere il diritto di farlo, nonostante i cartelli, obbligatori, siano in bella mostra sui muri.
Alcuni fumano vicino alle finestre aperte, pensando che il fumo così vada all'esterno e non dia fastidio. In realtà così facendo aumentano la diffusione del fumo stesso, attirato dallo sbalzo termico che si genera tra interno ed esterno.
L'abitudine è così radicata che nessuno ci fa più caso, e chi ne soffre è costretto a subire in silenzio, rendendosi conto che contro la diseducazione diffusa è difficile trovare rimedio.
Ma la legge c'è, e “andrebbe” rispettata.
Se solo il Sindaco desse mandato di fare i controlli e le multe, sicuramente le casse comunali si riempirebbero ben presto, e non con le tanto odiate tasse!
Alcuni consiglieri comunali e molti dipendenti hanno questo odiato “vizio” e non si rendono neanche conto del fastidio che danno a chi è costretto a subire il loro fumo passivo.
E' accertato che il fumo passivo è causa di tumori e di altre malattie, ma questo a quanto pare non basta per insegnare a chi fuma il rispetto per il suo prossimo. Ognuno è libero di scegliere per la propria vita, ma non per quella degli altri.
Protestare equivale a “rompere le scatole”, senza peraltro ottenere nessuna soddisfazione né da chi dovrebbe far rispettare la legge, né da chi la trasgredisce.
Niente di più facile che sentirsi rispondere:“non ci avevo fatto caso”, oppure “già, è vero, ora la spengo” (mentre continua a fumare), per non parlare di chi invece arriva anche al “chi se ne importa” oppure tace e se ne infischia.
In tal modo risulta impossibile accedere ai locali del Comune senza tornare a casa con gli abiti che puzzano di fumo, per non parlare ovviamente dei polmoni intossicati...
Il sindaco è pertanto invitato a farsi carico di questo problema che, seppur non sentito da tutti, ha la sua valenza di monito per una legalità che sia di esempio per tutta la cittadinanza.
Il rispetto delle leggi dovrebbe essere infatti alla base di ogni nostra rappresentanza politica, e la tolleranza non giustifica questa inadempienza.
Distinti saluti
Una cittadina non fumatrice


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MeetupChieti
Ecco i video dell'horror tour sul fiume Saline a Montesilvano:




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Ma®aM

COMUNICATO STAMPA DEL 18/12/2008

Dimissioni di Bruno Catena da Presidente dell’ACA.
Il WWF: atto dovuto per una gestione disastrosa.

Nella lettera di dimissioni continua a difendere l’indifendibile.
Dal 2004 una montagna di carte, anche della stessa ACA, individuava le gravissime criticità dei pozzi Sant’Angelo.
La parola fine dall’Istituto Superiore di Sanità basato su decine di analisi ufficiali dell’ARTA.

Quando emerse in tutta la sua gravità lo scandalo dei pozzi Sant’Angelo inquinati chiedemmo le dimissioni di Bruno Catena. Non era per le vicende giudiziarie, che sarebbe intervenute successivamente, ma per la volontà del Presidente dell’Acquedotto di negare ai cittadini l’evidenza di atti che dimostravano come, fin dal 2004, gli Enti pubblici erano a conoscenza della grave situazione di inquinamento, facendo venire meno il diritto dei cittadini alla trasparenza su una questione basilare come quella della salute.
Solo grazie alla nostra azione, i cittadini hanno potuto scoprire come i pozzi inquinati erano già stati chiusi una volta nel 2005 per inquinamento; che le analisi dell’ARTA da anni presentavano valori altissimi di diverse sostanze tossiche; che si miscelava l’acqua di diversa provenienza per diluire gli inquinanti presenti; che i filtri a carbone attivo montati sui pozzi erano inefficaci e peggioravano addirittura la situazione aumentando la concentrazione del Tetracloruro di carbonio.
Catena continua a ripetere che tutto si baserebbe su un’unica analisi condotta privatamente dal WWF: in realtà, da due anni abbiamo divulgato documenti ufficiali, alcuni dei quali dell'ACA stessa, che ammettevano l’inquinamento dei pozzi. Per l’ennesima volta dobbiamo richiamare l’autorevole parere dell’Istituto Superiore di Sanità che ha dichiarato che l’acqua non era idonea al consumo umano. Chiunque può verificare come l’Istituto Superiore di Sanità abbia basato il suo parere sulle analisi ufficiali dell’ARTA che erano state prodotte negli anni precedenti. Basta voler leggere il parere dell’Istituto per verificare come esso richiami testualmente anche l’inefficacia dei filtri, cosa che si sa solo grazie alle analisi ufficiali dell’ARTA.
Si chiude ora un ciclo: i nostri amministratori hanno la possibilità di ripartire in maniera nuova, improntando la gestione dell’acqua su criteri di trasparenza, partecipazione e sostenibilità, sia ambientale che economica.

Dante Caserta
Presidente WWF Abruzzo



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Ma®aM

Al Comune della mia città sono diventata “famosa” come la “rompiscatole del fumo”.
Ho cominciato a relazionare sui consigli comunali, e le mie relazioni erano purtroppo piene della descrizione delle trasgressioni al divieto di fumo, all'interno dell'edificio comunale.
Purtroppo, nonostante la legge sia in vigore ormai da alcuni anni, la salute del non fumatore non è ancora abbastanza tutelata, perchè la legge non viene rispettata in tantissimi luoghi.
Il fumatore pensa di avere il “diritto” di fumare, a discapito di chi gli sta accanto.
Protestare significa “rompere le scatole”, senza peraltro ottenere nessuna soddisfazione.
Chi fuma continua a fumare, chi deve fare i controlli non li fa, chi deve fare le multe si gira dall'altra parte.
Ma ve l'immaginate un addetto al centralino del 113 ricevere una chiamata per qualcuno che fuma?
Dubito proprio che qualcuno possa rispondere positivamente. Già immagino quali scuse prenderebbero, pur di non intervenire.
Quindi, la legge c'è, ma si fuma lo stesso.
Si fuma negli uffici, sia pubblici che privati, ed in tantissimi altri luoghi.
Cosa si fa? Ci si gira dall'altra parte, si fa finta di non guardare...e di non sentire la puzza!
Ma se di mezzo non ci fosse la salute si potrebbe anche soprassedere a questa “abitudine”, e alla noncuranza dilagante. Il problema è che il fumo passivo fa male alla salute, è accertato da innumerevoli studi, e non si capisce per quale motivo sono proprio i fumatori ad essere tutelati, in un certo senso, visto che protestare equivale soltanto ad una “nuvola di fumo”.
Si allontana chi protesta, non chi fuma.
Chi protesta è il rompiscatole, chi fuma è coperto dal suo ruolo o dalla sua importanza.
D'altra parte siamo in un paese nel quale regna l'omertà e l'illegalità...
Tante volte mi è stato risposto che sono esagerata, che devo pensare “alle cose serie”.
Ho anche scritto al Sindaco, pregandolo di occuparsi di questo problema, almeno all'interno degli edifici comunali.
Cosa ho ottenuto? Niente!
Ho ottenuto soltanto il mio appellativo, affibbiatomi sicuramente da un fumatore...
Ma io continuerò ad essere la solita “rompiscatole”, fino a quando non vedrò tutelati i miei diritti, fino a quando davanti a me vedrò finalmente esercitare il dovere di imporre le dovute sanzioni a chi trasgredisce il divieto.
Il giorno che succederà farò grande festa, perchè vorrà dire che nel nostro paese esistono ancora i diritti.
La “rompiscatole del fumo”
Mara Miccoli


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Ma®aM

Il 10 dicembre è il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani, ma nel nostro paese c'è un assordante disinteresse su questa ricorrenza. I diritti umani sono continuamente violati in tutto il mondo, e noi non esuliamo da questa realtà, anche in Italia, pur se in modo meno eclatante, meno plateale, tutti i giorni tanti diritti vengono calpestati nel silenzio più assoluto. Piccole e grandi tragedie si consumano tra le mura di casa, tra l'omertà e l'indifferenza. Lo slogan delle associazioni che promuovono e sostengono questa ricorrenza è: “se non li difendi, te li tolgono”Ma come difenderli? Come difendersi quando tutti girano la testa dall'altra parte, quando tutti fanno finta di non sentire e molti, troppi, fra quelli che vorrebbero parlare devono aver timore di avere ritorsioni? Questo è un paese che non ha voce, dove la magistratura viene indagata, dove i colpevoli rimangono impuniti, dove le leggi non vengono rispettate o se ne fanno troppe ed anche a volte assurde ed incomprensibili per noi comuni mortali. Tutto è precario: il lavoro, la libertà di opinione e di pensiero, nonché la libertà di stampa. I lettori sono talmente scoraggiati che non leggono più, e chi scrive deve aver timore di farlo. Qualche giorno fa la notizia che la testata on line PrimaDaNoi è stata querelata in merito all'inchiesta sull'acqua inquinata, perché si era battuta per far emergere questa assurda vicenda. Parlare non è più lecito? Dare le notizie non è più possibile? E' il giornalista che deve stare attento? Intanto non sappiamo niente dell'indagine epidemiologica che si sarebbe dovuta fare, e chissà quanti malati dovremo ancora contare prima che qualcosa venga alla luce. La nostra città si sta adoperando per avere la certificazione ambientale e nel frattempo il decreto “anti-crisi” taglia gli incentivi sul risparmio energetico.Intanto Chieti è piena di amianto, di antenne, di discariche abusive, che hanno portato alla recente ordinanza della zona lungofiume a Chieti Scalo, però si continua a costruire, a gettare cemento su cemento, mentre nelle case non si riesce neanche più a mangiare per la crisi che incalza...Le fabbriche chiudono, il lavoro non c'è, e i “fortunati” che ancora hanno un lavoro sono costretti a cedere a mille ricatti per mantenerlo, ad essere sottopagati, precari, o ad aspettare mesi per uno stipendio che spetterebbe loro di diritto. Tante persone devono passare il Natale contandosi i soldi in tasca, e guardando il telegiornale hanno solo voglia di spegnere la TV (così si risparmia anche sulla bolletta della luce!)Dove sono quindi i diritti umani?Chi ha soldi e potere può anche violare le leggi, tanto sa di rimanere impunito. I tempi della giustizia sono lunghi, e poi c'è sempre la prescrizione!Anche per i reati ambientali c'è la prescrizione, ma le conseguenze si pagano per tantissimi anni dopo...E poi c'è il marito che maltratta la moglie, il padre che picchia i figli, l'ex che taglia gli alimenti, il datore di lavoro che non paga, per parlare solo dei piccoli “crimini”...La nostra dignità viene calpestata ogni giorno!E il cittadino continua a non avere voce.Avete mai provato a dire qualcosa in una occasione “ufficiale”? Avete mai assistito ad un Consiglio Comunale o ad una conferenza stampa della vostra città? Il singolo cittadino non può parlare, non può dire niente, e se anche riesce a dire qualcosa non viene ascoltato. Qualche giorno fa c'è stata la conferenza stampa sulla giornata nazionale della disabilità, ed il quella occasione una cittadina ha provato a dire la sua per quanto riguarda le barriere architettoniche, chiedendo all'amministrazione comunale cosa avesse intenzione di fare per i divieti e le limitazioni al traffico in centro storico, che indirettamente tutelano anche chi “cammina” su rotelle. Sindaco e Assessore erano assenti, ma i presenti non hanno ugualmente ascoltato né risposto a questa semplice domanda. Nel consiglio comunale sull'acqua, di qualche tempo fa, alcuni cittadini avevano chiesto di intervenire. Anche lì niente, perché il “regolamento” non prevede che i cittadini possano dire la propria.
Allora, chi può parlare e quando? Come dobbiamo fare per avere finalmente voce?
Cosa possiamo fare per veder tutelati i nostri sacrosanti diritti?
M.M.


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Ma®aM


Gli oltre 9.000 soci della Confcommercio operanti nella provincia teatina saranno invitati ad aderire all’iniziativa con il motto “Investire nel sociale conviene”

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DD News, 05.12.2008 – Venerdì 5 dicembre 2008, Confcommercio Chieti e Diritti Diretti ONLUS hanno presentato il protocollo d’intesa che legherà le due realtà nei prossimi 5 anni.

L’associazione del Commercio, del Turismo, dei Servizi, delle Professioni e della Piccola e Media Impresa della provincia di Chieti sosterrà, infatti, Diritti Diretti ONLUS: associazione senza scopo di lucro costituita con il proposito di promuovere l’idea che stato sociale non significhi carità, ma libertà e diritti concreti per le categorie svantaggiate, al fine di contrastare la diffusione di pregiudizi o stereotipi e incoraggiare la presa di coscienza delle loro diverse abilità e del loro contributo sociale.
Il Presidente della ConfCommercio Chieti, dott. Angelo Allegrino, ha subito abbracciato la mission di Diritti Diretti ONLUS: sostenere iniziative volte a garantire uguaglianza e dignità alle categorie svantaggiate per condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari al pari delle altre persone; migliorare l’accesso a edifici pubblici e privati, ai trasporti e all’informazione; favorire lo sviluppo della persona e della sua identità, salvaguardando i diritti civili, siano essi “diritti naturali” o “diritti umani” (diritto alla libertà individuale, diritto alla vita, diritto all’autodeterminazione, diritto a un giusto processo, diritto ad un’esistenza dignitosa, diritto alla libertà religiosa, diritto alla protezione dei propri dati personali - privacy); far riconoscere la capacità di scelta autonoma e indipendente delle fasce di popolazione poco rappresentative, altrimenti dette “minoranze”; dare impulso al dialogo tra culture diverse.

«Non potevamo – ha affermato il dott. Allegrino – rimanere indifferenti al motto “It’s up to you!”, cioè: “Dipende da te!”. Per questo, ci siamo impegnati in prima persona e abbiamo concretizzato un protocollo d’intesa con il quale ci uniamo a Diritti Diretti ONLUS al fine di: far conoscere ai nostri associati i suoi obiettivi attraverso i media cartacei e on-line che abbiamo a disposizione; stimolare i nostri soci a sostenere i suoi progetti tramite convenzioni, donazioni in denaro, eventi di raccolta fondi, raccolta mediata ecc.; offrire ai suoi soci le convenzioni stipulate per i nostri associati; concedere ai suoi soci uno sconto sulla quota di iscrizione ai nostri percorsi formativi e agli eventi erogati da Confcommercio Chieti o da istituti formativi ad esso convenzionati; offrire, gratuitamente e attraverso il suo patronato Enasco, servizi previdenziali e fiscali ai suoi soci».

Dal canto suo, Diritti Diretti ONLUS si impegna a: concedere uno sconto pari al 30% per la Confcommercio Chieti e al 15% per tutti i suoi associati rispetto al normale tariffario applicato per l’erogazione dei suoi servizi; concedere uno sconto pari al 30% per la Confcommercio Chieti e al 15% per tutti i suoi associati sulla quota di iscrizione e ai percorsi formativi e agli eventi erogati da Diritti Diretti ONLUS; offrire visibilità alla Confcommercio Chieti durante i suoi eventi, in base alla natura del suo contributo al progetto e della durata dello stesso (da stabilire di volta in volta); presentare il presente protocollo d’intesa sul suo blog e sul suo futuro sito web.

«Alle sue attività istituzionali – ha dichiarato Simona Petaccia, Presidente di Diritti Diretti ONLUS – la nostra associazione collega, infatti, servizi personalizzati e altamente qualificati di progettazione, realizzazione e comunicazione inerenti: campagne informative, comunicative e/o pubblicitarie; progetti di editoria (tradizionale ed elettronica); iniziative ed eventi (convegni, meeting, convention, conferenze, assemblee ecc.). Questo perché crediamo che tali eventi non possono essere affidati solo ai “volontari”, soprattutto se rivolti alle categorie svantaggiate. Per ottenere risultati positivi e a lungo termine, invece, essi devono essere guidati da metodi e professionalità che contribuiscono a generare modi di fare corretti, al fine di salvare le cosiddette “fasce deboli” della popolazione da un vortice regressivo caratterizzato da pietà, assistenzialismo o donazioni fatte una volta l’anno per evitare di pensare al problema. Non posso che ringraziare la Confcommercio per il suo futuro impegno verso tutto questo. In ogni caso, credo che sia importante evidenziare quanto iniziative come queste abbiano un notevole impatto sul turismo e sull’immagine...



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Il seminario del 13 dicembre

Il blog Press-Compost ha quasi un anno di vita. Così anche il progetto di monitoraggio “Organico a parte”, iniziato il 17 dicembre 2007, che sta verificando il quantitativo di organico che, nell’arco di un anno, una famiglia campione ha conferito in compostiera piuttosto che al servizio pubblico di raccolta . In occasione di questo primo giro di boa, la redazione di Ri-media.net, in collaborazione con l’Ecoistituto Abruzzo, organizza un seminario di presentazione dei risultati, con l’ulteriore obiettivo di aprire un tavolo regionale di confronto e di discussione sul tema della pratica del compostaggio domestico, sia come opportunità di “gestione casalinga” degli scarti di cucina, o dell’orto o del giardino, che come occasione di didattica formativa, anche scolastica, sul ciclo della materia organica.
Il sito del seminario
partecipa al seminario


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Ma®aM

In Abruzzo è emergenza ambiente, incontro pubblico a Montesilvano per
presentare l'altra campagna
con passeggiata "HORROR TOUR" sule rive
del fiume SALINE

Il fiume Saline è uno dei 57 siti di bonifica
nazionale per il grave inquinamento in cui versa, recentemente è stato
sequestrato l'impianto di depurazione affidato all'ACA (le acque di
fogna di un bacino di 100.000 persone finivano direttametne nel fiume
senza rispettare gli standard di legge) ed un mese fa è stato sequestro
l'impianto della ECoest sempre a ridosso del fiume per traffico di
rifiuti tossici che coinvolgeva diverse regioni italiane; in città
tutto tace tranne alcune voci coraggiose, noi abbiamo deciso di
parlarne.

PARTECIPA E PASSAPAROLA

BONIFICA DEL FIUME SALINE,
DISCARICA E DEPURATORE: LA PAROLA AI CITTADINI

VENERDÌ 5 DICEMBRE 2008
ORE 20.30
ITC E. ALESSANDRINI - Via C. D'Agnese, MONTESILVANO


Proiezione speciale di BIUTIFUL CAUNTRI
di Esmeralda Calabria, Andrea
D'Ambrosio, Peppe Ruggiero
Docu-film su emergenza rifiuti ed ecomafia
in Campania

DOMENICA 7 DICEMBRE 2008 ORE 10.00
HORROR TOUR sulle rive
del Fiume Saline
PARTENZA: Ponte Europa - MONTESILVANO (davanti
Calcestruzzi Saline)
Informazioni al 334.6976124

PARTECIPA PER
DIFENDERE L'ABRUZZO www.nonlasciamolifare.org


organizza
EMERGENZAMBIENTE ABRUZZO - RETE DI ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI,
COMITATI E CITTADINI
ABRUZZO SOCIAL FORUM - MARE LIBERO - WWF ABRUZZO








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Ma®aM


COMUNICATO STAMPA

Duro colpo del Governo alla normativa fiscale per ottenere lo sgravio del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici e che stava in termini di risparmi energetici e riduzione delle emissioni. Il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, GIOVANNI D’AGATA, chiede la cancellazione in sede di conversione delle nuove norme inserite nella manovra cosiddetta anticrisi approvata con Decreto Legge n. 185 in data 28/11/2008.

La manovra cosiddetta “anticrisi” approvata con Decreto Legge n.185 in data 28/11/2008, porta un’altra novità, in negativo, che sino ad ora era passata inosservata. Dalla data di emanazione del citato decreto, infatti, sarà molto più difficile per chi voglia accedere agli sgravi fiscali pari al 55% relativi agli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici per il 2008-2009-2010.
Ancora una volta, di fatto, il Governo attuale effettua tagli in settori che avevano portato concreti benefici in termini di risparmi energetici e riduzione delle emissioni, in quanto il provvedimento approvato solo 2 anni or sono, aveva permesso a più di 200 mila, tra aziende e privati, di fare qualcosa nel concreto, per risparmiare energia e rispettare gli impegni siglati con il Protocollo di Kyoto.
Per questi motivi, il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, GIOVANNI D’AGATA, unendosi al coro di dissenso di Associazioni ed Enti contro questo assurdo provvedimento, ne chiede la cancellazione immediata o da parte del Parlamento in sede di conversione.
Lecce, 02 dicembre 2008.

Il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA


Questa notizia è passata un po' in sordina, e già ci sono i primi "passi indietro"... Il risparmio energetico bisogna incentivarlo, e non penalizzarlo!!! M.M.


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Ma®aM

C O M U N I C A T O S T A M P A

Il Capogruppo del PD al Comune di Chieti , Tiziano Viani , ha emesso la seguente nota.

« Gianni Chiodi ha gettato la maschera, è l’unico dei candidati alla presidenza della regione ad essere favorevole al’insediamento del Centro Oli ad Ortona.

Ritengo emblematica la risposta che Gianni Chiodi ha dato alla domanda formulatagli dai giornalisti Michele Tozzi ed Alessandra Farias riguardo la propria posizione rispetto l’insediamento del centro oli ad Ortona: “bisogna rendere l’Abruzzo più autorevole nel rapporto con l’Eni, salvaguardando l’interesse generale, progettando il futuro, costruendo il progresso, sono favorevole…”.

Risposta che denota, semmai ce ne fosse stato bisogno l’orientamento del candidato presidente ma di tutto il centrodestra che si presenta alle elezioni regionali: invece di stare dalla parte delle piccole e medie aziende che valorizzano le peculiarità del nostro territorio e salvaguardano la qualità delle produzioni, invece di preoccuparsi della salute di tutti i cittadini abruzzesi, Chiodi e il centrodestra ritengono che istallare un centro per la desolforizzazione del petrolio ad Ortona sia indice di progresso e caratterizzi la programmazione futura della nostra regione, massacrando di fatto l’esistente. diciamocelo chiaramente qualcuno di noi acquisterebbe prodotti agricoli coltivati in terreni a ridosso di una raffineria petrolifera?

Oppure sceglierebbe di trascorrere le proprie vacanze a pochi metri da un impianto come quello di Falconara Marittima?

Queste sono le domande che Chiodi, candidato alla poltrona di governatore della nostra regione e tutti i suoi accoliti dovrebbero farsi prima di dichiararsi favorevoli alla creazione di simili strutture che non sono compatibili con le vocazioni storiche del nostro territorio.

Vorrei ricordare all’ex sindaco di Teramo la contrarietà più volte manifestata verso l’ecomostro che si vorrebbe realizzare ad ortona dai sindaci dei piccoli comuni del comprensorio, dal Consiglio Comunale di Chieti compresi i Consiglieri che fanno parte della sua stessa parte politica, dalla confcommercio della provincia, dai gruppi spontanei di cittadini che si sono attivati direttamente per scongiurare questa sciagura, ma pare che questo non basti a chiodi e compagni, loro continuano a difendere l’indifendibile anche contro l’evidenza.

Speriamo che l’Abruzzo non debba fare i conti con questa cecità e gli abruzzesi rimpiangere la gestione Del Turco..»



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Ma®aM

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Ma®aM

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Ma®aM

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MeetupChieti

Giovedì scorso a Chieti c'è stata l'assemblea cittadina di EmergenzAmbienteAbruzzo per promuovere la campagna elettorale “alternativa” che candida alle imminenti elezioni regionali i temi ambientali al posto dei politici:
“L'Altra Campagna” (www.nonlasciamolifare.org)
“Alla vigilia di una importante scadenza elettorale è fondamentale che tutti i candidati e quindi gli eletti, indipendentemente dal loro credo politico, mettano in primo piano la tutela dell’ambiente, che è poi la tutela della vita. EmergenzAmbienteAbruzzo non è al fianco di schieramenti politici e non parteggia per nessuno. I politici, candidati e non, e i giornalisti sono stati invitati ad ascoltare la voce dei cittadini” - dice Nicoletta Di Francesco, referente del WWF di Chieti:
Relatori la stessa Nicoletta, Augusto De Sanctis (referente acque del WWF Abruzzo) e Fabio De Massis (consigliere e vicepresidente regionale del WWF Abruzzo).
Erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti dei comitati cittadini del Tricalle, di Chieti Scalo – Madonna delle Piane (zona industriale) e della contrada Casoni (discarica), che hanno partecipato attivamente al dibattito.
De Sanctis ha illustrato la scelta del “candidato presidente”, il ghiacciaio del Calderone, che simboleggia perfettamente questo nostro Abruzzo in agonia, oppresso dalle innumerevoli emergenze ambientali.
Quattro i temi portanti:
Acqua:
Il rifacimento delle reti idriche
La bonifica di Bussi
L' acqua potabile non contaminata
Il Piano regionale di tutela delle acque
I regolamenti edilizi per il risparmio di acqua ed energia
La trasparenza dei dati
Mare:
I depuratori a norma
Il risanamento dei fiumi Saline e Alento
La salvaguardia dei fiumi Vomano e Pescara
Il Parco della Costa Teatina
La tutela della Riserva del Borsacchio
Il Piano Regionale Demaniale Marittimo senza cemento
Terra:
La raccolta dei rifiuti porta a porta
La moratoria sulle cave ed un Piano Cave
Un Piano Urbanistico Regionale sostenibile
Gli impianti di compostaggio
Le Energia rinnovabili
La tutela dell'Orso bruno
Aria
La partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali
Il trasporto collettivo nelle città
La diminuzione delle emissioni inquinanti nei cicli produttivi
Una moratoria sui Cementinceneritori
Il potenziamento dell'Arta
I Piani di sicurezza pubblici nelle aziende pericolose
De Sanctis ha sottolineato che all'interno della “vera” campagna elettorale Bussi non è stata neanche nominata. L'ambiente dovrebbe invece essere una priorità fondamentale per la nostra regione.
Si è parlato di acqua, di Bussi, del Centro Oli, temi sicuramente già ampiamente trattati in precedenza, ma sempre attuali. Poi ci sono le cave, la cementificazione selvaggia, le discariche abusive, e a Chieti, in particolare, l'ordinanza che ha vietato l'irrigazione, la coltivazione, il pascolo e il movimento terra lungo tutto l'argine del fiume Pescara, da Megalò a San Martino. Chiusi anche i pozzi ACA di San Martino, che vennero utilizzati per la città di Chieti nel 2007, in piena emergenza idrica. Si è parlato della mancanza di comunicazione nella triste vicenda dell'acqua, che ha portato, a tutt'oggi, a non avere trasparenza sulle analisi dell'acqua che beviamo e che abbiamo bevuto. Si è parlato dell'indagine epidemiologica che doveva partire a seguito dello scandalo di Bussi, e dell'ultimo avviso di garanzia arrivato in questi giorni ai vertici ACA. Si è parlato di Megalò, e dell'imminente progetto di ampliamento, della discarica di Casoni, della raccolta differenziata a Chieti. A tal proposito è intervenuto, chiamato a rispondere sull'argomento, l'assessore all'ambiente del Comune di Chieti, Bassam El-Zohbi, unico politico presente all'assemblea. L'Assessore ha dato prova in più occasioni di essere un attento osservatore sui temi ambientali e i suoi sforzi per la raccolta differenziata a Chieti ne sono un esempio. Ha risposto sull'impianto di Trattamento Meccanico Biologico in costruzione a Casoni, che molti hanno osteggiato per timore di ulteriori disagi per le abitazioni limitrofe alla discarica. El-Zohbi ha spiegato che a questo impianto arriveranno soltanto i rifiuti indifferenziabili, dopo una adeguata raccolta differenziata. L'impianto produrrà, dopo opportuno trattamento di essiccazione a freddo, combustibile da rifiuto che può essere utilizzato per vari scopi. L'Assessore ha risposto anche ai rappresentanti del comitato nato nel quartiere Tricalle, che ha criticato la scelta di costruire altre case popolari nel quartiere già abbastanza popolato. Ci si è chiesto come mai i cittadini non vengano mai interpellati quando ci sono da prendere decisioni sul territorio. Ha parlato anche la rappresentante del comitato “Villa Block”, nato a Chieti Scalo per segnalare la situazione disastrosa che vivono gli abitanti delle zone limitrofe alla zona industriale. Specie di notte, infatti, le esalazioni delle vicine fabbriche rendono l'aria irrespirabile, ed anche in questo caso è stata richiesto più volte alla amministrazione cittadina di effettuare un serio e costante monitoraggio dell'aria.
Una proposta è saltata fuori dal dibattito: organizzare con i candidati presidenti un incontro con le associazioni ambientaliste, nel quale si proporrà un documento, da sottoscrivere, sulle emergenze ambientali nella nostra regione e sugli impegni da prendere in tale direzione.
Sarebbe davvero una svolta riuscire finalmente a cooperare per un fine comune: la tutela della nostra terra.



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Segnalo le seguenti puntate di Ambiente Italia, per chi se le è perse.
Il primo novembre, sulla sicurezza sul lavoro (morti sul lavoro, amianto e altro)
http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,148086,00.htm

Il 15 nomembre, con il servizio relativo al centro oli di Ortona
http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,151413,00.htm

Il 22 novembre, sui rifiuti e la raccolta differenziata
http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,154076,00.htm



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LAURA RAFFAELI: FACEBOOK: IL COVO DEI CAPTCHA
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Ma®aM

COMUNICATO STAMPA DEL 19/11/2008

Sequestro del depuratore di Montesilvano.
Il WWF: è solo la punta dell'iceberg.
Anni di lassismo hanno portato al disastro
della depurazione nella Regione. Bene l'azione della Magistratura e del Corpo Forestale dello Stato.

Il WWF interviene sul sequestro del depuratore di Montesilvano, uno dei più grandi della Regione con una capacità nominale di 108000 abitanti equivalenti.

Quest'estate il WWF aveva denunciato all'opinione pubblica la situazione dei depuratori nella regione con la divulgazione di un approfondito dossier in cui spiccava proprio il depuratore di Montesilvano per l'altissima percentuale di non conformità ai limiti degli scarichi rispetto al numero di controlli. Nel solo 2007 su 22 controlli dell'ARTA ben 17 erano risultati non regolari.

Questa situazione aveva avuto una vasta eco nazionale, con l'inchiesta di due pagine su La Stampa di Torino e i servizi di Sabato e Domenica di RaiUno e di TERRA di Canale 5, quest'ultimo solo la settimana scorsa.

Dichiara Dante Caserta, presidente del WWF Abruzzo “Lungo le vallate del Tavo e del Fino, che poi formano il Saline, non è il solo depuratore che crea situazioni di criticità. Essendo però il più grande, appare evidente come un funzionamento non adeguato possa provocare grandi ripercussioni a valle. Considerati i dati dell'ARTA eravamo rimasti interdetti dalle dichiarazioni tranquillizzanti dell'ACA di quest'estate circa l'inquinamento del mare di Montesilvano. Forse una maggiore cautela, visti i precedenti, sarebbe stata consigliabile. Comunque la situazione del depuratore di Montesilvano è solo la punta dell'iceberg di una depurazione del tutto inefficiente in gran parte della regione. Purtroppo gli amministratori negli ultimi anni hanno pensato più di nascondere lo stato di inefficienza in cui versa la depurazione che provvedere a far depurare bene i reflui, attraverso il “condono” delle multe stabilito nel 2001 e l'aumento dei limiti tabellari con la legge “fogna” del 20!
07. Un atteggiamento lassista in cui è prevalso l'interesse di chi non fa bene il proprio dovere rispetto ai diritti dell'ambiente e dei cittadini. La nuova amministrazione regionale dovrà intervenire a fondo sul settore del Servizio Idrico Integrato, partendo da un'analisi oggettiva dei dati e delle performance dei vari attori in campo negli ultimi anni. Su quali basi oggettive i sindaci della provincia di Pescara hanno rinnovato il mandato all'ACA di Bruno Catena, visto che l'ACA in questi anni non è riuscita neanche a garantire una normale distribuzione dell'acqua nei capoluoghi di Pescara e Chieti?”.




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Ma®aM


Spett.li Coordinatori

della Campagna Elettorale Regionale 2008

Pescara, 17 novembre 2008

Siamo una rete di associazioni,comitati e cittadini, EmergenzAmbiente, che da tempo denunciamo il crescente degrado del nostro territorio e la totale mancanza di controlli e di trasparenza nelle scelte e nella gestione delle questioni ambientali.

Abbiamo scelto di partecipare anche noi alle prossime elezioni regionali con una campagna in cui i nostri candidati sono alcune delle possibili soluzioni alle questioni ambientali.

I manifesti sono bianchi ed hanno nella parte centrale “Vota la nostra Acqua” “Vota la nostra Terra” “Vota la nostra Aria” “Vota il nostro Mare”.

Noi non appoggiamo nessuna lista politica.

Noi non facciamo il tifo per nessun candidato.

Noi vogliamo che i cittadini prendano coscienza delle proprie realtà locali e si battano per la qualità della loro vita.

I manifesti sono stati stampati con i soldi raccolti in una cena di autofinanziamento e con le offerte dei singoli cittadini.

Il lavoro di affissione è fatto da noi volontari.

Noi non abbiamo le disponibilità economiche e le risorse umane di cui disponete voi.

Chiediamo quindi a tutte le forze politiche di avere la “sensibilità” di non coprire i nostri manifesti, come è già stato fatto in certe postazioni.

Vi chiediamo di non costringerci a subire “l’umiliazione” di futili discussioni, risse, furberie, denunce come di solito avviene nelle campagne elettorali.

In fondo non vi chiediamo altro che il RISPETTO DELLE REGOLE.

Rete EmergenzAmbienteAbruzzo

www.nonlasciamolifare.org



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Ma®aM

COMUNICATO STAMPA DEL 17/11/2008

L’Altra Campagna arriva a Chieti
Giovedì 20 novembre, ore 18
Sala consiliare della Provincia – corso Marrucino - Chieti


In occasione della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale abruzzese, la Rete di associazioni, comitati e cittadini, EmergenzAmbienteAbruzzo, di cui fa parte il WWF, ha scelto di partecipare alla tornata elettorale con dei propri “candidati”: la nostra Acqua, la nostra Aria, la nostra Terra, il nostro Mare.
Candidato Presidente Il Ghiacciaio del Calderone.
Lo scopo di questa Campagna provocatoria è che i cittadini prendano coscienza delle problematiche ambientali delle proprie realtà locali e partecipino attivamente alla difesa dei propri Beni Comuni (www.nonlasciamolifare.org).
A Chieti e in tutti i Comuni del territorio l’acqua viene erogata senza continuità attraverso reti che gli stessi amministratori definiscono “colabrodo” con il conseguente continuo rischio di inquinamento. L’aria, minacciata dal traffico e dai fumi industriali, non è neppure adeguatamente monitorata. La raccolta porta a porta stenta a decollare e quella differenziata è in diverse aree a livelli ancora pressochè insignificanti. Il territorio viene continuamente aggredito da nuove colate di cemento. Il mare e l’agricoltura sono minacciati da insediamenti ad alto rischio inquinamento. Molti depuratori non funzionano. Il Parco nazionale della Costa Teatina, che darebbe un prezioso aiuto alla tutela e alla salvaguardia delle nostre coste, non è mai decollato... La qualità della vita non è insomma adeguatamente tutelata.
La Rete di associazioni ambientaliste chiama a raccolta i cittadini perchè siano loro a far sentire forte e chiara la propria voce. Alla vigilia di una importante scadenza elettorale è fondamentale che tutti i candidati e quindi gli eletti, indipendentemente dal loro credo politico, mettano in primo piano la tutela dell’ambiente, che è poi la tutela della vita. EmergenzAmbienteAbruzzo non è al fianco di schieramenti politici e non parteggia per nessuno.
L’appuntamento è per giovedì 20 novembre, alle 18, presso la sala consiliare della Provincia, in corso Marrucino, a Chieti.
Politici, candidati e non, e giornalisti sono invitati ad ascoltare la voce dei cittadini.



Per EmergenzAmbienteAbruzzo
Nicoletta Di Francesco(WWF- Chieti)



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L'"altra campagna"
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Ma®aM

Falde del Tirino a rischio industriale?
Possibile insediare e potenziare la Italfinish, un'industria che usa prodotti chimici, a Capestrano a monte delle più importanti sorgenti abruzzesi e sopra un acquifero imponente?

L'acquifero del Tirino è la più grande risorsa idrica dell'Abruzzo. Dovrebbe essere tutelato in modo strettissimo come patrimonio strategico per l'intera nazione, visto che offre acqua ad oltre mezzo milione di persone.
Alcuni giorni or sono la stampa abruzzese ha dato risalto al sequestro, compiuto dai NOE di Pescara, di parte dell'impianto ITALFINISH sito in Comune di Capestrano, appena a monte delle sorgenti di Presciano, il Lago e Capo d'Acqua del fiume Tirino. La Italfinish lavora l'alluminio, con particolare riferimento alla sua anodizzazione, utilizzando diversi composti chimici (acido solforico, nichel ecc.). Nessuno ha fatto rilevare come l'azienda sia posta in un'area estremamente vulnerabile dal punto di vista idrogeologico, visto che si trova proprio sopra l'acquifero che poi alimenta le risorgive del Tirino.
Nel frattempo il prossimo 18 novembre la Regione Abruzzo, Comitato VIA, esaminerà l'istanza della Ditta Italfinish per un ulteriore ampliamento dello stabilimento e delle strutture per lo stoccaggio dei materiali utilizzati nelle lavorazioni. Nella stessa relazione presentata dalla ditta (pag.24-25), si ricorda che la stessa ha scaricato i suoi reflui (diversi mc ora) dal 2005 al 2007 direttamente sul terreno e che tale procedura ha già portato ad una contaminazione, con successiva richiesta di Messa in sicurezza del sito ex Art.242 del decreto 152/2006 relativo alle bonifiche. L'allargamento dell'impianto produrrebbe sia un aumento delle emissioni in atmosfera sia lo stoccaggio di grandi quantità di sostanze chimiche quali l'acido solforico e la soda caustica, con un prelievo di acqua tramite pozzo di circa 25000 mc/anno.
A parere dell'associazione scrivente la questione assume una rilevanza assoluta per la salvaguardia dell'acquifero del Tirino. Porre impianti di questo genere sopra l'acquifero più importante dell'Appennino centrale, a 2-3 km a monte dalle aree di risorgiva con le più importanti sorgenti abruzzesi, in un'area a fortissimo carsismo e, quindi, dall'enorme vulnerabilità per quanto riguarda possibili fenomeni di inquinamento, è del tutto inaccettabile sia per i rischi di sversamento connessi alla gestione ordinaria dell'impianto (nonostante si proponga il ricircolo dell'acqua) sia per quelli legati ad eventuali incidenti.
Per questo il WWF ha chiesto un intervento urgente a tutti gli enti coinvolti nella salvaguardia e gestione dell'acqua (ATO, Direzione Sanità, Commissario Straordinario, Comuni ecc.) per scongiurare qualsiasi pericolo per questa risorsa strategica e per procedere ad una verifica sulle autorizzazioni concesse nel passato per la parte dell'impianto già attiva, alla luce di quanto accaduto finora.
INFO: 3683188739


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Ma®aM


Video su Bussi e sull'acqua su youtube: TG1



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Ma®aM

Consiglio comunale in seduta straordinaria tutto dedicato all'acqua. Deciso all'improvviso, senza un ordine del giorno prefissato, con tema unico la situazione dell'acqua a Chieti.
Il consiglio ha avuto molte difficoltà ad essere impostato, mancando quegli strumenti di solito usati per le sedute ordinarie. Dopo alcuni battibecchi si è deciso di fare “al volo” un ordine del giorno, e di procedere come da regolamento.
L'area degli spettatori era insolitamente piena, e un cittadino ha cercato anche di prendere la parola, alzando un po' la voce contro l'amministrazione tutta, che “non dà la possibilità ai cittadini di sapere con certezza cosa beviamo, quando l'acqua c'è...” Il cittadino è stato prontamente messo a tacere, perchè purtroppo nei consigli comunali i liberi cittadini non possono “avere voce”.
La tensione si poteva quasi toccare. Un altro cittadino si è sfogato con noialtri descrivendo la situazione che vive ogni giorno, con le continue interruzioni che ci sono allo scalo. Interruzioni improvvise, a tutte le ore, che rendono impossibile anche un approvvigionamento di fortuna, oltre che il normale uso quotidiano. “L'acqua va via negli orari più impensati, e quando c'è spessissimo è insufficiente. Senza pressione è impossibile lavarsi, perchè le caldaie non funzionano, e ormai da anni abbiamo le interruzioni notturne”. Lo stesso ha cercato di farsi dare il permesso di parlare, ma gli è stato negato.
Il Sindaco ha spiegato di aver fatto la “scelta politica” di non partecipare alla recente assemblea dell'ACA, perchè il nostro comune è in contrasto con le decisioni che la società ha intrapreso. Nel dibattito scaturito successivamente questo è stato contestato da molti consiglieri, perchè secondo loro il Sindaco avrebbe dovuto, proprio perchè in contrasto, partecipare e “farsi sentire” votando negativamente alle decisioni dell'ACA.
E' stato tirato in ballo l'ormai famoso Potabilizzatore di San Martino, si è parlato delle reti idriche colabrodo, degli sprechi di denaro e di risorse, del vecchio acquedotto di Chieti, e anche, grazie al Consigliere Di Gregorio, della recente legge che addirittura impone ai comuni di privatizzare l'acqua entro il 2010 (Legge Tremonti n. 133 del 6 agosto 2008).
Non sono mancati i soliti commenti degli schieramenti politici, “la colpa è della destra”, “la colpa è della sinistra”, e a tal proposito voglio sottolineare l'ultimo intervento, prima che cadesse, come al solito, il numero legale, ad ora di pranzo. Il Consigliere Supino ha infatti ribadito il concetto che è sciocco discutere tra maggioranza e opposizione perchè, come sostenuto anche da altri consiglieri nel corso della seduta, l'acqua non ha colore, e non deve avere nemmeno colori di partito. “Tutti devono farsi carico di questo problema, maggioranza e minoranza, e tutti insieme. Collaborando si devono trovare le soluzioni e non chiacchierarci addosso. Tutti noi consiglieri siamo responsabili di quello che facciamo qui dentro, e non è concepibile che sprechiamo il nostro tempo per inutili battibecchi di partito. Siamo qui per trovare le soluzioni, quelle che possiamo attuare subito.”
Supino, come Di Gregorio precedentemente, e come tanti altri consiglieri, ha ribadito il concetto che una maggiore informazione verso i cittadini è fondamentale. Di Gregorio ha proposto, dopo l'affermazione del Sindaco che le analisi dell'acqua sono facilmente reperibili sul sito dell'Arta (prima dicevano che erano sul sito dell'ACA, ora sul sito dell'Arta... ma dove saranno veramente?), che non sarebbe molto difficile “copiarle” anche nel sito comunale, per metterle più facilmente a disposizione dei cittadini.
“Le cose le dobbiamo dire ai cittadini!” ribadisce a gran voce Supino.
Ma dopo pochi minuti il consiglio cade, e restano solo le “chiacchiere”...
Nulla di fatto, quindi.
A nulla sono valse le parole di rassicurazione del Sindaco a proposito della qualità della nostra acqua, a nulla il racconto a ritroso degli avvenimenti di Bussi e delle vicende legate al procedimento della magistratura. Molti consiglieri di minoranza hanno infatti sostenuto a gran voce che è stato inutile deliberare di costituirsi parte civile quando il procedimento penale non è praticamente ancora iniziato ufficialmente, ed inutili sono le “scuse del poi”.
“L'amministrazione ha sbagliato”, dicono, “perchè i dirigenti ACA sono dello stesso vostro schieramento e voi siete responsabili come loro”.
Le reciproche accuse non sono quindi mancate, e hanno caratterizzato gran parte del consiglio stesso.
Il Sindaco ha sostenuto che le “decisioni scellerate” riguardanti il Potabilizzatore di San Martino sono antecedenti a questa giunta, ma l'opposizione non ha smesso di accusare la sinistra.
Da ogni schieramento si è evidenziata la necessità di rifare in toto le reti idriche, anche se qualcuno ha detto che sarebbe meglio concentrarsi sui serbatoi e sulla tratta che precedentemente riforniva la città di Chieti, ormai dismessa da anni.
Un consigliere dice “io l'acqua di rubinetto non la bevo”, un altro dice “io bevo sempre acqua di rubinetto”...
“L'acqua esce sporca quando torna dopo le interruzioni, ed è per queste ultime che si creano le innumerevoli perdite di questi giorni” “Sono 30 anni che non si mette mano seriamente alle reti cittadine”, “In città si creano rotture sempre negli stessi posti”.
Si è evidenziata anche la necessità di convocare un altro consiglio invitando gli enti coinvolti e responsabili, per evitare un inutile dispendio di parole, senza avere gli opportuni interlocutori.
Si parla di Catena, riconfermato di recente ai vertici dell'ACA. “Catena non è del centrosinistra”? Controbatte l'opposizione. “Quindi siete anche voi tutti responsabili!”
Il consiglio comunale era stato richiesto dal consigliere Bucci, sempre attento su questo argomento.
Purtroppo non ha avuto molta concretezza, è stato solo un “esercizio oratorio”, così come l'ha definito un altro consigliere.
Destra e sinistra continuano il rimbalzo di responsabilità, i consiglieri accusano il consiglio stesso di essere negligente, tutti parlano dello stesso argomento senza addivenire ad una soluzione pratica e concreta. Il Consiglio Comunale non sembra in grado di risolvere i problemi. Sono troppo occupati a “discutere” tra loro.
Ovviamente non sono mancati i “classici” telefonini, giornali, viavai e vociare, e le immancabili sigarette. E' stata dura rimanere fino alla fine della seduta, ma ce l'ho fatta.
Non so quanto pagherò in salute per questo, ma sono rimasta.
Volevo ascoltare quello che avrebbero detto su un argomento così importante, e sono rimasta sinceramente delusa. Come al solito, salvo rari casi di alcuni consiglieri veramente attenti al proprio lavoro, per la maggior parte del tempo l'aula era semivuota, nessuno ascoltava, nessuno cercava di ricondurre i consiglieri “sulla retta via”.
Le solite persone fumavano nei corridoi e nell'antibagno, e c'era la solita “aria pesante” che ormai contraddistingue tutte le sedute.
Ho avuto la riconferma che la legge contro il fumo è totalmente ignorata nel Comune di Chieti.
Tutti fumano liberamente, con l'unica accortezza di cercare di non farlo “allo scoperto”. Ogni tanto qualcuno fa capolino dietro la porta della sala ma... pazienza...
In una seduta precedente a questa c'è stato un consigliere che, forse sovrappensiero, si è acceso il sigaro direttamente all'interno della sala consiliare, sotto gli occhi di tutti, che o non hanno visto, o hanno fatto finta di non vedere.
Ho avuto occasione, sporadicamente, di accedere agli uffici, ed anche lì la sigaretta è un classico.
I non fumatori si arrangino.
Ho scritto al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, ma niente.
Nel Comune di Chieti si può fumare.
Le leggi non contano.


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Ma®aM


Il Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista al Comune di Chieti , Riccardo Di Gregorio , Presidente della Vª Commissione Cultura ha rilasciato la seguente dichiarazione.

« La politica dell’immagine dà una brutta immagine della politica!

Affrettandosi ad affiggere il proprio manifesto, un ben individuato candidato ha pensato bene di forare senza scrupolo, la facciata esterna del Palazzo Barbella di Chieti, ubicato in Largo Barbella, struttura sottoposta a vincolo da parte della Soprintenza ai Beni Culturali.
La sorpresa non è stata tanto quella di ritrovarsi l’immagine di Lello Tenaglia far capolino sulla facciata esterna dello storico edificio ma , piuttosto , quella di non capire come sia stato possibile che un simile scempio avvenisse nell’indifferenza di tutti.
Ricordo al suddetto candidato che sono già pronti gli spazi elettorali e seppure mancano ancora le comunicazioni ufficiali circa le assegnazioni da parte dell’Ufficio Elettorale del Comune, il limite sarebbe dovuto essere o la decenza o in alternativa il buon senso.
Allora mi domando: è più grave affiggere illegalmente su spazi elettorali non ancora assegnati ufficialmente o deturpare impunemente un edificio sottoposto a vincolo?
Questa mia nota vuole rendere pubblico il malcostume di alcuni, sempre i soliti, che a scapito del bene comune hanno la faccia tosta di candidarsi, ironia della sorte, proprio perché vorrebbero tutelare gli interessi di tutti.»

Approfitto di questo comunicato stampa per fare alcune riflessioni sulla campagna elettorale.
In questi giorni ho potuto notare la “corsa affannosa” allo “spot” e la frenetica ricerca di consensi dai futuri elettori. E' logico che i candidati debbano “sponsorizzarsi”, ma non è logico che lo facciano soltanto per uno scopo puramente elettorale. Sembra che alcuni vadano alla ricerca dell'argomento scottante del giorno per aumentare i propri consensi, e troppo spesso si fanno battaglie politiche, sfruttando le situazioni contingenti, senza credere davvero ai concreti contenuti di dette battaglie. Mi riferisco in particolare alle questioni ambientali, al problema dell'acqua, al Centro Oli, che stanno “entrando” a tutti gli effetti nella campagna elettorale.
Mi rivolgo pertanto ai candidati, specialmente a coloro che si sono accostati a questi problemi soltanto in questa occasione, lasciando però fuori quei rari casi di politici che si sono sempre battuti per cercare di risolvere queste emergenze.
L' “associazione delle associazioni” ambientaliste, EmergenzAmbiente Abruzzo, sta promuovendo una campagna elettorale “alternativa” che ha come candidati proprio queste emergenze ambientali. «Per "eleggerli" per le associazioni è importante che i cittadini si informino e si attivino a partire dalle proprie realtà locali, per monitorare il territorio, controllare l'operato degli amministratori eletti, valutare e proporre soluzioni alternative concrete.» Anche i candidati sono cittadini, e sono invitati ad esporre chiaramente cosa faranno, per questi problemi, una volta eletti, ma soprattutto sono inviati a non fare le solite “promesse elettorali” senza poi concretizzarle nei fatti.
L'Abruzzo vive una grave situazione di emergenza sotto molti aspetti e queste elezioni sono un traguardo importante e devono essere una speranza per un futuro migliore.



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Ma®aM

COMUNICATO STAMPA DEL 6 NOVEMBRE 2008

Elezioni regionali Abruzzo: candidati “Il Ghiacciaio del Calderone” (Presidente) e 24 altri temi ambientali per il Consiglio.

Associazioni ambientaliste, movimenti e comitati presentano “L'Altra Campagna”: soluzioni ai problemi e non nomi.
Affissioni negli spazi elettorali e sito internet dedicato come una vera campagna elettorale per richiedere attenzione e partecipazione ai cittadini sulle questioni ambientali.

“Vota la nostra acqua”, “Vota la nostra Terra”, “Vota il nostro mare” e “Vota la nostra Aria”: per le elezioni regionali in Abruzzo le associazioni ambientaliste, i movimenti e i comitati locali riuniti nella Rete EmergenzAmbiente Abruzzo lanciano l'Altra Campagna e propongono Il Ghiacciaio del Calderone come “Candidato Presidente”. Altri 24 temi concreti che riguardano l'ambiente, la salute dei cittadini e in generale la qualità della vita sono i candidati consiglieri. Le associazioni hanno deciso di non presentare il listino.

Il Ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso è l'emblema di quello che sta accadendo nella nostra regione: un patrimonio di tutti sta svanendo rapidamente a causa dei cambiamenti climatici innescati dall'inquinamento. Fatto di acqua, scomparirà a breve. È il simbolo dei Beni Comuni, delle risorse e della nostra stessa qualità della vita che l'Abruzzo rischia di perdere irrimediabilmente se non si agisce in fretta. Nella sua prossima scomparsa è evidente la responsabilità delle nostre azioni, di ciò che si fa all'ambiente in cui si vive. Per la Rete EmergenzAmbiente Abruzzo, rete che nel marzo scorso ha portato in piazza 6000 persone per la tutela dell'ambiente in Abruzzo, è il simbolo giusto dell'Altra Campagna.

I 4 slogan principali “Vota la nostra acqua”, “Vota la nostra Terra”, “Vota il nostro mare” e “Vota la nostra Aria” campeggiano sui manifesti che saranno in questi giorni affissi in decine di comuni negli spazi elettorali richiesti dalle associazioni sfruttando un'opportunità data dalla legge. Grazie al numero di associazioni che hanno partecipato, gli spazi elettorali concessi sono uguali a quelli delle grandi coalizioni di partiti. In ogni manifesto campeggia l'appello ai cittadini “Non Lasciamoli fare da Soli” che è anche il nome del sito dell'Altra Campagna già online www.nonlasciamolifare.org da cui sarà possibile scaricare i principali dossier che riguardano i temi ambientali. Tutto ciò per significare l'importanza della partecipazione e dell'impegno nelle campagne di difesa del territorio anche dopo le elezioni.

Tra i Candidati consiglieri troviamo il Parco della Costa Teatina, i Fiumi Saline e Alento, il Pescara ed il Vomano, la deriva petrolifera, l'acqua potabile e il risparmio idrico, la moratoria sulle cave e la raccolta differenziata. Per "eleggerli" per le associazioni è importante che i cittadini si informino e si attivino a partire dalle proprie realtà locali, per monitorare il territorio, controllare l'operato degli amministratori eletti, valutare e proporre soluzioni alternative concrete.

I principali indicatori ambientali della Regione segnano il rosso intenso: il 50% dell'acqua immessa e sottratta alle sorgenti viene persa in reti idriche colabrodo che non vengono riparate; il 90% della costa è stata cementificata; il 35% del territorio regionale è sottoposto a concessioni per sfruttamento di idrocarburi; circa 500 sono i siti inquinati nella regione che bisogna bonificare; il 57% dei fiumi abruzzesi non rientra negli obiettivi di qualità dell'Unione Europea; le emissioni di inquinanti nelle città è fuori controllo e la qualità dell'aria scadente in molti centri urbani; la raccolta differenziata è ferma a meno del 20%.

Tramite il sito i cittadini che si vogliono impegnare per queste campagne potranno lasciare il proprio nominativo e dare il proprio contributo di partecipazione alla Rete EmergenzAmbiente Abruzzo. Alla crisi abruzzese per le associazioni, che alle elezioni regionali ufficiali non appoggiano alcuna lista e/o candidato, è importante reagire ricordando che la partecipazione “paga” e risolve i problemi: la difesa del Gran Sasso contro il terzo traforo, la tutela di Monte Greco nel Parco Nazionale d'Abruzzo, la vittoria sulla questione della vendita dell'acqua alla Puglia e la scoperta dell'inquinamento dei pozzi contaminati di Castiglione a Casauria e la loro chiusura in pochi mesi dimostrano che i cittadini organizzati possono ottenere risultati concreti.


INFO:
3358155085, 3683188739, 3338391147, 3381195358

WEB: www.nonlasciamolifare.org


Candidato Presidente :
Il ghiacciaio del Calderone

Le/i candidate/i consigliere/i

ACQUA (clicca sul titolo per scaricare il pdf)
Il rifacimento delle reti idriche
La bonifica di Bussi
L' acqua potabile non contaminata
Il Piano regionale di tutela delle acque
I regolamenti edilizi per il risparmio di acqua ed energia
La trasparenza dei dati

MARE (clicca sul titolo per scaricare il pdf)
I depuratori a norma
Il risanamento dei fiumi Saline e Alento
La salvaguardia dei fiumi Vomano e Pescara
Il Parco della Costa Teatina
La tutela della Riserva del Borsacchio
Il Piano Regionale Demaniale Marittimo senza cemento

TERRA (clicca sul titolo per scaricare il pdf)
La raccolta dei rifiuti porta a porta
La moratoria sulle cave ed un Piano Cave
Un Piano Urbanistico Regionale sostenibile
Gli impianti di compostaggio
Le Energia rinnovabili
La tutela dell'Orso bruno

ARIA (clicca sul titolo per scaricare il pdf)
La partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali
Il trasporto collettivo nelle città
La diminuzione delle emissioni inquinanti nei cicli produttivi
Una moratoria sui Cementinceneritori
Il potenziamento dell'Arta
I Piani di sicurezza pubblici nelle aziende pericolose


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Ma®aM


Chieti, 6 novembre 2008


C O M U N I C A T O S T A M P A

Il Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista al Comune di Chieti, Riccardo Di Gregorio, ha rilasciato la seguente dichiarazione .

«Il WWF non è abbandonato a se stesso:

troverà sempre un forte sostegno dal sottoscritto almeno per quanto riguarda il territorio cittadino e non solo per la durata del mio mandato elettorale da Consigliere Comunale.

Credo che la programmazione delle politiche pubbliche non possa più prescindere dalla questione ambientale ed ecologica.

Infatti, non si tratta solo della Val Pescara e, quindi , del PRUSST “Città Lineare della Costa” per la realizzazione della Cittadella del Divertimento - all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di qualche tempo fa, cui ho votato contro - ma la questione ambientale in generale e, quindi, le battaglie contro la cementificazione si estendono anche ai diversi accordi di programma sottoscritti o da sottoscrivere in cui il Comune di Chieti è parte integrante.

Due esempi su tutti:

1.l’intervento di estensione del PEEP in zona Levante (oltre una quindicina di palazzine proprio a ridosso di una fonte storica, nonché delle Carceri);

2.un Protocollo d’Intesa con tanto di permuta tra Comune ed ATER per la costruzione di nuove case popolari in zona Tricalle.

Per il punto primo pare che un’osservazione dei cittadini del quartiere, sollecitati in tal senso dal sottoscritto, abbia avuto buon esito con il risultato che, a tutt’oggi, detto intervento risulta essere bloccato dopo essere stato approvato dalla Giunta Municipale .

Per il secondo punto vorrei specificare che non sono in disaccordo (e credo neppure i cittadini ivi residenti) sulla realizzazione di nuovi alloggi popolari, ma sicuramente non condivido l’ubicazione proposta.

Detto questo credo che sui versanti periferici della parte alta della Città (Levante e Tricalle da una parte e Filippone dall’altra) non si debba più procedere con interventi invasivi che avrebbero come unico risultato quello di aggravare la già deturpata realtà paesaggistica della collina teatina nonché la vivibilità dei quartieri stessi

A tutto ciò va aggiunto il paventato progetto per la riqualificazione dell’area dell’ex zuccherificio:

Rifondazione Comunista ricorda che è assolutamente contraria a qualsivoglia intervento di riqualificazione dell’area suddetta ove si preveda la realizzazione di altri insediamenti commerciali ricordando che all’articolo nº 1 della Legge Regionale nº 443 del 29 ottobre 2008, in materia di urbanistica e commercio, è stato inserito un emendamento che vincola per novantanove anni i terreni della Cartiera Burgo e quelli strettamente confinanti.»



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Ma®aM


Consiglio Comunale

in seduta straordinaria 1^ convocazione per il giorno di lunedì 10 novembre 2008, alle ore 9:30 presso la sala delle adunanze del Palazzo di Città, per discutere l’o.d.g. di seguito riportato:

O.d.g.:

1.Situazione dell’acqua nella nostra Città.




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Ma®aM

COMUNICATO STAMPA DEL 6 NOVEMBRE 2008

Altri centri commerciali lungo il fiume Pescara a Chieti e Cepagatti: domani al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale cinque nuovi edifici commerciali a fianco a Megalò. Il WWF: ora basta!

Arrivano senza sosta le proposte di cementificazione del territorio abruzzese che sempre di più si sta avviando sul “Modello Veneto” denunciato da chi ha a cuore il paesaggio.
Domani il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo dovrà esaminare un altro lotto del cosiddetto PRUUST “La Città Lineare della Costa” con cui fu autorizzata la costruzione del Megalò. Ricordiamo che questo centro commerciale fu realizzato in piena area di espansione del Fiume Pescara alzando dei mega-argini che non hanno fatto altro che trasferire il rischio più a valle in caso di piena.
Ora, sfruttando anche questa situazione, si vorrebbe completare l'opera con la costruzione di 5 edifici, di cui 4 ad uso commerciale e uno ad uso di albergo nel territorio di Chieti scalo e di Cepagatti. Il tutto su ben 8 ettari di terreni, con oltre 3 ettari di superficie edilizia e 2,3 di superfici coperte.
Dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo “L'occupazione del suolo in Abruzzo è a livelli chiaramente insostenibili, con una cementificazione che sta invadendo quelle che dovrebbero essere fasce tampone e filtro tra aree urbanizzate e fiume. Chiediamo al VIA di bocciare questo progetto che è l'ennesima dimostrazione della direzione sbagliata che può prendere l'urbanistica. Infatti mentre in Germania si producono progetti e piani per la riqualificazione dei land, spesso portati ad esempio in Abruzzo, nella nostra regione si continua a guardare al suolo e al territorio come ad una risorsa infinita nella concretezza. Sembra che la qualità della vita non sia legata ad un uso corretto dei siti vicino alle città che invece di diventare aree verdi ad uso dei cittadini vengono occupate per fare profitto distruggendo il tessuto commerciale della piccola distribuzione e, di conseguenza, desertificando gli stessi centri storici. E' un modello di sviluppo miope e sbagliato che !
rigettiamo. Tra l'altro ci piacerebbe sapere quali sono gli indicatori di sostenibilità del progetto per quanto riguarda l'uso dell'acqua, visto che da anni Chieti Scalo è in emergenza idrica e che arriverebbero migliaia di persone ad appesantire il carico umano presente nell'area. Lo stesso dicasi per le emissioni, ormai al limite nell'area e che verrebbero peggiorate per l'arrivo di centinaia di auto al giorno. Infine abbiamo chiesto al Comitato Via di sottoporre a valutazione non solo i 5 edifici ma anche tutte le opere propedeutiche all'intervento facenti parte della scheda PRUUST, come i mega-argini che hanno reso possibile la riclassificazione delle aree a rischio esondazione in una categoria più bassa alzandola altrove. In generale è un intervento del tutto insostenibile, sia ambientalmente che socialmente ”.

INFO: 3358155085



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Ma®aM


Non solo il quartiere di Filippone ha le sue case Ater con l'amianto. In via Milano i tetti delle palazzine Ater sono in Eternit, così come i serbatoi dell'acqua nelle soffitte, e chissà cos'altro.
La Ater, per Filippone, ha dichiarato sulla stampa (Il messaggero 5 novembre 2008):
«Certo che l'eternit costituisce grave rischio per la salute e va eliminato, ma le colpe non possono essere addebitate all'Ater». «Nelle palazzine alcuni appartamenti sono stati acquistati e riscattati, per cui le situazioni che si creano vanno viste e si trasferiscono nell'ambito delle competenze del condominio e non più dell'Ater». «Le infiltrazioni nascono da una casa privata. Abbiamo avvertito gli interessati del problema della colonna di scarico della palazzina dove insistono quattro proprietari su otto, per cui i lavori di manutenzione sono a carico del condominio»
In via Milano, come a Filippone, molti appartamenti sono stati riscattati, con tanti sacrifici, ed ora i proprietari e gli inquilini si ritrovano con questa situazione “sopra la testa”...
A suo tempo l'Ater aveva dichiarato che l'eternit del tetto era “in buono stato” e quindi non c'era una situazione di pericolo. Ora che gli inquilini sono diventati proprietari, perciò “responsabili”, dovranno pagare per la messa in sicurezza o per lo smaltimento.
A Filippone si sono chiesti: «Ma gli altri Enti, come il Comune e l'Azienda sanitaria, non hanno da dire nulla per quanto rientra nei loro compiti istituzionali?»
Ma c'è da chiedersi ancora: vendere gli appartamenti libera automaticamente dalle responsabilità l'Ater? E' giusto che sono i nuovi proprietari, alcuni ignari della situazione, a dover pagare? I costi dello smaltimento sono proibitivi, e nonostante la legge sia in vigore da tempo nulla è stato ancora fatto a favore dei cittadini. Mancano seri piani di incentivi, che diano la possibilità a chi ha, suo malgrado, un manufatto in amianto di potersi permettere il corretto trattamento.
I proprietari hanno “paura” di autodenunciarsi, per il timore di andare incontro a spese per loro insopportabili, specie in questo periodo di crisi. A volte si è costretti a “rischiare” la salute, se piange il portafoglio...
Chi deve controllare se l'eternit è “in buone condizioni”? Ma soprattutto, chi deve pagare?
E' sempre il cittadino, il singolo, a pagare le conseguenze di una cattiva gestione delle risorse...
Il presidente dell'Ater, Sperduti, aggiunge alla fine dell'articolo:
«Ma voglio lanciare un messaggio ed è quello di rassicurare gli inquini che l'Ater non li ha mai abbandonati, sensibile ai problemi dei cittadini, e interviene con responsabilità e tempestività quando ciò si rende necessario, ovviamente nell'ambito delle proprie competenze».
Sembra quasi una presa in giro...










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Ma®aM


Per chi ha ancora dubbi sul nucleare...
La puntata di report di domenica 4 novembre:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E17%5E146713,00.html


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Ma®aM

Comincia il viavai di pubblicità elettorale, il tira e molla dei candidati, le "promesse" dei politici... Il nostro Abruzzo ha bisogno di persone "serie" e speriamo che questa sia la volta buona.
Speriamo che finalmente l'ambiente e la salute siano al primo posto nei programmi e negli obiettivi dei "nostri" politici...
Già dal primo scoglio del Centro Oli si vede in quale direzione vorranno andare... Spero che gli abruzzesi pensino bene prima di votare, e che tengano conto che distruggere il nostro ambiente equivale ad un suicidio.
Troppi malati, troppe indagini per inquinamento, troppe emergenze ambientali.
Se solo ci fermassimo un momento non basterebbero lo stesso tanti e tanti anni per bonificare ciò che abbiamo già distrutto.
Sabato ad Ambiente Italia si è parlato di amianto e di morti sul lavoro, ieri a Report di nucleare... La poca televisione che si può ancora guardare è davvero angosciante, quando racconta quelle realtà che molti vogliono nascondere e che solo qualche raro paladino riesce ancora a portare alla luce.
Stiamo distruggendo la nostra terra per il dio denaro.
Abbiamo distrutto il nostro Abruzzo con Bussi, prima, e vogliamo continuare con il Centro Oli... Evidentemente non ci è bastata la lezione....
I candidati per questa tornata elettorale dovrebbero farsi carico di questa pesante eredità, di emergenze ambientali e di legalità soffocata...
La nostra arma è il voto...



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Ma®aM

I nuovi video in collaborazione con chietiscalo.it
Parcheggio selvaggio

Antenne a Chieti

tanti altri video qui


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Ma®aM

Altrevoci. Non vedenti, barriere architettoniche e digitali
Guarda il video su RaiNews24
http://www.rainews24.it/video.asp?videoID=6012


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MeetupChieti


L'ordinanza la potete scaricare dal sito del Comune di Chieti: qui


Aree interessate dall'ordinanza 542 del 29-10-2008



L'ordinanza del Comune di Chieti stabilisce che nelle aree interessate alle indagini ambientali svolte dalla Provincia, con il Comune e l'Arta, a Chieti Scalo, nell'area di esondazione del fiume Pescara,
è vietato:
- l'utilizzo di acque da pozzi per fini potabili o irrigui;
- la coltivazione dei campi per uso agroalimentare nelle aree oggetto di rilevamento e nelle aree contermini;
- il consumo alimentare dei vegetali spontanei e dei prodotti dei terreni agricoli ed orti presenti nella zona suddetta, senza la previa acquisizione di certificazione da parte degli enti preposti;
- l'asportazione e/o movimentazione di terreni, salvo i casi autorizzati di bonifica in corso e negli altri casi muniti dei titoli autorizzativi di legge;
- il pascolo degli animali destinati direttamente o con i loro prodotti all'alimentazione;
- la riattivazione degli impianti di potabilizzazione (chiusi dal 21.01.08) in località San Martino.
L'ordinanza è emessa in via cautelativa e potrà essere variata, modificata o ritirata in seguito alle indicazioni che saranno fornite dal competente servizio della AUSL.




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MeetupChieti

Mi è arrivata una mail su una interessante iniziativa: la settimana europea della riduzione dei rifiuti.

La mail che ho ricevuto è la seguente:

Dal 22 al 30 novembre 2008 si terrà la Settimana europea sulla riduzione dei rifiuti, SERD 2008, coordinata dall’ACR+ (Associazione europea delle Città e Regioni per il riciclaggio e la gestione sostenibile delle risorse).
L’Italia si è ufficialmente candidata a partecipare alla Settimana con un gruppo di istituzioni ed associazioni già impegnate sul fronte della gestione sostenibile dei rifiuti: Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, Federambiente, Coordinamento nazionale Agenda 21 locale, Rifiuti 21 Network, Legambiente, Comuni virtuosi.
La campagna informativa, a cura del Coordinamento nazionale Agenda 21 locale, è basata sulla campagna europea «-kg» dell’ACR+ ed ha come obiettivo quello di far conoscere ad un pubblico più vasto possibile l’importanza delle politiche e delle pratiche di riduzione dei rifiuti nonché fornire una lista di consigli utili per ridurre i rifiuti mostrando la diversità di azioni possibili in diversi luoghi e per diversi soggetti implicati.

Le iniziative possono essere sia di tipo informativo e di comunicazione, per la diffusione dei contenuti della Campagna (kit informativo), che azioni concrete e dimostrative, ad esempio:
• diffusione del kit informativo a mezzo siti web, mailing list, media locali
• allestimento di un punto informativo ad hoc o in occasione di manifestazioni pubbliche già in calendario,
• incontri con la stampa locale sul tema della prevenzione rifiuti
• incontro pubblico sul tema della prevenzione rifiuti (in generale o su di uno specifico flusso di beni),
• distribuzione di borse in tela per la spesa, pannolini riutilizzabili, ecc.
• organizzazione di una giornata di scambio di beni usati tra cittadini
• raccolta straordinaria di beni usati con fini benefici

Il mittente è Peppe Carpentieri che ringrazio della interessante notizia.
Invito tutti a partecipare.


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