MM
Da poco la villa comunale è stata ristrutturata. Un restiling aspettato da anni, anche contestato da alcuni, ma comunque una "rimessa a nuovo" del parco più importante della città.
Molto curato l'aspetto estetico, ma, a giudicare dalle foto che seguono, ai cittadini non importa molto. Un po' più di rispetto per la propria città e per la pulizia ed il decoro certo non guasterebbero...
Lungo il viale:



Nei pressi del laghetto:



Nell'acqua del laghetto:






Complimenti ai fumatori....
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MM
Il WWF Chieti, d’intesa con la rete di associazioni EmergenzAmbiente, organizza nuovi appuntamenti per la raccolta di firme sulla petizione che chiede una moratoria trentennale per ricerche ed estrazioni petrolifere in Abruzzo. Un documento col quale si vuole evitare che la “Regione Verde d’Europa” si trasformi in un distretto petrolifero, con danni irreparabili per l’ambiente, la qualità della vita e anche per l’economia. Altre esperienze italiane hanno infatti ampiamente dimostrato che il promesso benessere, dopo lo scavo dei pozzi, c’è stato soltanto per le compagnie petrolifere e non per la popolazione, le cui condizioni sono peggiorate da ogni punto di vista.

Per evitarlo e per affermare chiaro e forte il proprio dissenso BASTA UNA FIRMA. Si ricorda che per aderire alla petizione occorre anche portare con sé un documento di identità.
Un banchetto per la raccolta delle adesioni sarà presente a Chieti nelle serate del 14, 15 e 16 sotto i portici dell’ex Banco di Napoli in occasione del “Chietinstrada Buskers Festival 2009” (i cui organizzatori si ringraziano per la collaborazione), dalle 21 sino a tarda notte. Un altro banchetto sarà allestito a Roccamontepiano in via Roma nei giorni 15 e 16. Gli attivisti del WWF Chieti saranno a disposizione per ogni chiarimento.
Il WWF Chieti coglie l’occasione per ringraziare, insieme a tutti coloro che hanno aderito in ogni angolo della regione, i tantissimi cittadini, abruzzesi e turisti che amano l’Abruzzo, che durante la Settimana Mozartiana hanno voluto sottoscrivere la petizione. Con la loro adesione e con il loro incoraggiamento hanno dato un sostanziale contributo all’attività dei volontari del WWF Chieti: è anche grazie a loro se la raccolta di firme non è mai stata interrotta neppure in un periodo che per molti è dedicato esclusivamente alle vacanze e al riposo.
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chietiscalo.it

Da qualche giorno sul sito cittadino www.chietiscalo.it vengono riportati i vari sfoghi/comunicati del Sindaco Ricci in contrapposizione al rappresentante dell’opposizione, il Dott. Umberto Di Primio. Un botta e risposta che ormai va avanti da giorni.

Allora, un cittadino che apre ogni mattina il sito, od i siti, e legge questo battibecco da campagna elettorale ferragostana cosa dovrebbe pensare dei rappresentanti politici della nostra città? A cosa porta questo confronto fatto di parole, virgole e punti esclamativi?

I Lor Signori, di destra e di sinistra, forse presi dal caldo estivo di ferragosto si sono dimenticati (forse non l’hanno mai saputo) che nella nostra città ci sono tante, troppe situazioni irrisolte. Ci sono cittadini che si vedono privati di una casa popolare, anche non arrivando alla fine del mese, ci sono strade e marciapiedi che non sono assolutamente percorribili; ci sono discariche abusive ad ogni angolo; ci sono zone della città che sono abbandonate; c’è una parte bassa della città, lo Scalo, che non è più il Bronx, è stata declassata ad Africa Nera!!

Allora, io domando a questi Signori della politica che stanno nel Palazzo da anni e che parlano e parlano, come proponete di risollevare la nostra città? Cosa volete fare per risollevare la nostra città? Ma volete fare qualcosa?

Oltre questi comunicati INUTILI che servono solo a Voi per la campagna elettorale cosa avete in mente per i cittadini? Cosa avete in mente per noi?

Ve lo dico io, un ragazzo di 25 anni. Non avete in mente niente.

Basterebbe veramente poco per questa Amministrazione portare Chieti ad un altro livello. Basterebbe poco a questa opposizione per portare una proposta in favore della città da discutere in consiglio comunale!

Ma queste sono solo parole di un ragazzo di 25 anni che non sta nel Palazzo da anni. Queste sono parole di un cittadino che è stanco di vedere i “politicanti” parlare e parlare. Vorrebbe vedere un po’ di fatti veri, vorrebbe vedere un po’ di progetti concreti e realizzabili in poco tempo che riporterebbero la nostra città almeno ad un livello dignitoso. E credetemi basta solo un po’ di impegno. Lo dice una persona che la città la vive quotidianamente e vede tante cose che non vanno! Ci sono dei ragazzi che pensano a come poter migliorare la città perché non ci riflettono i “nostri” rappresentanti di destra e sinistra?

Non vogliono pensare. Questa è l’unica risposta.

Allora Lor Signori della politica cittadina; è vero che ormai è iniziata la campagna elettorale, è vero che i progetti in programma (Villaggio del Mediterraneo) sono stati fatti, è vero che l’opposizione deve fare il proprio lavoro; ma perché non la finite con questo teatrino e non pensate al bene della città?

Basterebbe veramente poco…

Vittorio Ramundi
www.ragazzidichieti.it


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MM
In questi giorni maggioranza e opposizione si "scambiano" comunicati stampa molto coloriti su ogni avvenimento della nostra città. Battibecchi su ogni cosa, contornati da pittoreschi termini e da inutili polemiche. Questa è la politica nella nostra città?
Sembra già di stare in piena campagna elettorale, tutti contro tutti, tutti a sottolineare quello che non ha fatto o non ha detto l'altro, non importa se destra o sinistra che sia...
Sempre pronti ad accusarsi a vicenda, ma mai a farsi un esame di coscienza.
Invece che dire cosa ha fatto di male l'altro, perchè non dite cosa di buono avete fatto voi? Perchè non dimostrate con i fatti e non con le parole cosa avete fatto per la città e per i cittadini? Se vi siete guadagnati il vostro stipendio, se avete preso le vostre decisioni con coscienza e con competenza?
I cittadini ce l'hanno una testa per pensare, non hanno bisogno di voi che vi "scornate" a mezzo stampa!!!
Meno chiacchiere e più fatti, meno bugie e più verità, documenti alla mano e chiarezza e trasparenza con i cittadini.
Wikipedia definisce così la "politica": - La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo Ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.-
Quindi è "amministrazione per il bene di tutti" e "spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano". Vi riconoscete in questo? E' per il bene di tutti che vi date del "pachiderma" o del "nervosetto"? Non vi sembra di stare esagerando un po'?
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MM
« Nella notte scorsa si è sviluppato un incendio nella ex sede Comunale di Palazzo d’Achille che ha interessato i locali del Centro Elaborazione Dati (C.E.D.) provocando gravi danni alle strutture informatiche presenti.

L’Amministrazione si è immediatamente attivata ma, stante la gravità della situazione, per alcuni giorni, e fino al ritorno alla normalità, ci potrebbero essere dei problemi per l’utenza che si recherà presso gli sportelli comunali al fine di ottenere il rilascio di certificati e documenti.

In particolare non sarà possibile rilasciare documenti a vista ma solo previa prenotazione.

Ad ogni buon conto l’Amministrazione Comunale sin dalle prime ore di questa mattina si è già attivata per sostituire i server danneggiati ed al contempo, recuperati i dischi – archivio, provvedere al loro ripristino inviandoli ad una ditta specializzata che nelle prossime ore dovrebbe permetterci di riattivare, anche se parzialmente, i servizi comunali essenziali.

Nei prossimi giorni potrebbero insorgere difficoltà anche per raggiungere telefonicamente quelle sedi Comunali, come la centrale ubicata presso la ex Banca d’Italia, coperte dal servizio di telefonia VOIP che, operando attraverso la rete Internet del Comune a causa dei danni alle strutture informatiche, risulta disabilitato.

Chiediamo all’utenza di comprendere la situazione di emergenza che ha colpito l’Amministrazione invitando i cittadini a recarsi alla sede Centrale del Comune presso la ex Banca d’Italia solo per urgenze in quanto la sede di Via Ortona a Chieti Scalo al momento non è operativa.»
Ass. Mirta Sciocchetti
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MM
Fonte: blog di Beppe Grillo
Dal blog di Beppe Grillo due articoli sulle querele in rete. Speriamo che la sua iniziativa possa dare buoni frutti, e sia una opportunità per tutti quei blogger che non possono permettersi la tutela legale in caso di querela.

"La querela per diffamazione è sopravvissuta a tutte le riforme sulla Giustizia, alla depenalizzazione del falso in bilancio, al lodo Alfano, alla separazione delle carriere, al bavaglio all'informazione. La querela serve al potere. La querela è un'arma da ricchi. Usata per intimidire. Per tappare la bocca. Per togliere i mezzi economici all'avversario. Spesso con la ricerca del pelo nell'uovo, come ad esempio un mancato virgolettato in una frase. La querela può essere penale o civile. Se va bene si infanga l'avversario e si porta a casa un piccolo tesoretto. Magari con la cessione del quinto dello stipendio di un povero diavolo.
La querela per diffamazione va depenalizzata. E se si richiede un indennizzo economico, chi fa la querela dovrebbe depositare in anticipo l'intera somma richiesta su un conto a disposizione del Tribunale. Se perde la causa, il deposito servirà a risarcire il querelato. Troppo comodo infangare, spaventare e cavarsela con le sole spese processuali.
Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici e i rappresentanti delle cosiddette istituzioni, mai i cittadini. Di solito la querela viene usata in mancanza di altre argomentazioni per finire sui giornali di regime e fare la figura dell'innocente. Riporto Schifani che non può essere processato ha querelato Travaglio, Mavalà Ghedini minaccia di querela chiunque dia del puttaniere al suo cliente (in pratica mezzo mondo), Cicchitto querela l'Espresso.
Io ho dei buoni avvocati e molte querele, preferirei non averle, ma fa parte del gioco. Quasi sempre le ho vinte. La maggior parte dei blogger non ha soldi, e neppure l'abitudine a essere querelata da un potente che può usare, talvolta anche a carico dello Stato, avvocati di grido. L'intera Rete è a rischio querela, tutta la verità che è presente in Rete è un attacco al Regime. Non si può querelare la Rete, ma la si può limitare, porre restrizioni idiote presenti in Cina e in Birmania, come hanno fatto e stanno facendo. Si può anche colpirne qualcuno per educarne cento. Per questo voglio creare un pool di avvocati della Rete a disposizione dei querelati.
Chiedo a tutti gli avvocati che mi leggono che vogliono difendere gratuitamente i blogger di inviarmi i loro riferimenti. Li inserirò in una lista sul blog. Per i casi più complessi metterò a disposizione i miei avvocati, che ormai vantano una certa esperienza. Nel blog sarà disponibile a settembre un'area di aiuto per i blogger querelati con i fatti da sapere per difendersi, gli studi legali cui rivolgersi e l'elenco delle cause in corso contro le pubblicazioni in rete. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure."


"Io vorrei tornare sull’argomento della querela, che fa parte ormai della mia vita professionale da anni. Mi ricordo che c’era un socialista in galera che mi diceva sempre: ”Appena esco di galera ti querelo!”. Ora i tempi sono molto cambiati. I socialisti al confronto erano dei bambini piccoli. Oggi c’è una tendenza incredibile. Possono succedere delle cose inimmaginabili. Un assassino tra condizionali, tra indulto e tra tutto può uscire di galera e, se tu ne fai menzione ricordando il fatto su un giornale o su un blog, o sulla Rete, puoi venire querelato dall’assassino. E ti chiede dei danni, magari milioni in danni. Il querelato rischia sempre una pena superiore al querelante.
Ora togli la parola “assassino” e mettici “bancarottiere”, “truffatore”, “mafioso”, il concetto non cambia. Rischia sempre di più chi dice la verità, magari come faccio io o come fate voi, che la gridate ogni tanto la verità.
Viviamo in un Paese stranissimo, dove un ometto come Schifani, protetto da Lodo Schifani e poi Alfano, può denunciare un giornalista come Travaglio, perché Travaglio espone dei fatti in televisione.
Quello che rischia più di tutti oggi siamo noi, della Rete. È la Rete. Come si fa a imbavagliare la verità? Ci sono milioni di post, milioni di filmati, milioni di commenti. Ci sono tre strade per imbavagliare la Rete, tre strade.
La prima è coi tentativi, ad agosto: 14, 18, 16 agosto. Emendamenti, sub-emendamento dell’emendamento. Modificare la legge sull’editoria, come hanno fatto questi squallidi di Levi, la Carlucci, D’Alia. Mi ricordo Gentiloni che diceva: ”Non me ne sono accorto, perché stavo giocando a tennis con Ermete”. Ministri che non si accorgono di queste cose. La Rete se ne accorse e bloccammo, assieme a tutti i blogger, queste iniziative.
Oppure si può fare in altro modo. Mettendo la Rete in condizione di non operare. Come nel Quarto Mondo. 3000 comuni non hanno l’ADSL, per fare il WiFi devi gridare a voce, c’è più velocità e più Rete in un’isola qualsiasi dell’Oceano Indiano che non in Sardegna. Quindi siamo già nel Quarto Mondo quanto a comunicazione.
Oppure l’altra cosa è la diffamazione. Scrivi una cosa e sbagli un articolo, una virgola, metti tra virgolette una frase malmessa, ecco che scatta la diffamazione con milioni di danni. Questa è intimidazione: colpirne uno per colpirne cento. Scatta la querela. Questa famosa querela. Querela fatta dai ricchi verso chi non se lo può permettere. I politici, le persone con certi mezzi possono farla; chi la subisce generalmente ha dei problemi, qualche problema finanziario.
C’è il rischio oggi che un camorrista, stando agli arresti domiciliari, ma con un bravo avvocato, possa mandare in galera Saviano. È una cosa incredibile.
Fai una causa civile e chiedi dei soldi. Mi fai una querela per un milioni di euro. Bene, se la perdi mi paghi un milione di euro. Si deve rischiare. Non si possono usare le querele così, a scopo intimidatorio.
Ecco perché ho deciso di difendere i blogger. Non perché sono un altruista o un benefattore dell’umanità. Perché la Rete è un sistema che si può auto proteggere. Come? Possiamo benissimo autoproteggerci. Abbiamo lanciato questa forma di lotta di difesa che si chiama “Lo Scudo della Rete”, dove stiamo cercando i più bravi avvocati, quelli coi contro-coglioni, che siano un po’ motivati da certe cose e che possano dare un contributo a chi viene querelato nella Rete per qualche frase, qualche virgola o virgolette.
L’iniziativa si chiama “Scudo della Rete” e fornirà l’elenco di tutti gli avvocati che saranno disponibili sia a difendere, sia a prevenire la querela mediante delle informazioni corrette.
Vedete, io ho una certa esperienza sulla querela e ho degli avvocati ferratissimi, meravigliosi. Adesso sono sei mesi che non mi querela nessuno e ci sono i miei avvocati che mi chiamano e mi dicono: ”E allora Grillo, che vogliamo fare? Non si può lavorare così!”. Bene. I miei avvocati, che sono persone abituate a questo genere di esperienza, saranno a disposizione della Rete.
Noi non molleremo mai, e voi – parlo ai blogger e alla gente che frequenta la Rete – non dovete mollare assolutamente. Perché se mollate vi querelo tutti!
Arrivederci."

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MM
«Torno a scrivere sull’incendio della Seab sinceramente non per alimentare sterili polemiche ma per rassicurare la popolazione della città circa l’impegno del Comune e la competenza degli Enti preposti nel ricercare tutte quelle situazioni che potessero minimamente incidere sulla salute dei cittadini.

In tal senso mi preme rassicurare circa i valori di idrocarburi pesanti richiamati in un articolo apparso in data odierna sulla stampa locale.
Si premette che il valore di detta determinazione ricomprende più classi di sostanze (molecole con più di 12 atomi di carbonio – quali ad esempio l’acido oleico (composto fondamentale dell’olio di oliva) e, pertanto, ai fini tossicologici, detto valore ha significato solo se in presenza delle determinazioni dei prodotti più pericolosi della classe quali ad esempio i composti benzoici (benzopirene, benzoantracene e benzofluorantene).


Detti inquinanti, risultano tutti a valori notevolmente inferiori ai limiti di legge (10 mg./kg) e al disotto dei limiti di determinazione del metodo (0,005 mg/kg). In precedenza, nel referto si sarebbe scritto “assenti” essendo non rilevabile il composto con il metodo adottato.

Ma al disotto dei limiti di legge risultano anche i valori per gli idrocarburi pesanti in quanto il campione di terreno è stato prelevato in zona industriale e/o commerciale (limite di legge 750 mg./kg) e non in zona residenziale (limite 50 mg./kg) come può facilmente verificarsi inserendo le coordinate geografiche su uno qualsiasi dei modelli geografici presenti su Internet.

Tra l’altro l’area di prelievo è all’interno di quella di cui all’ordinanza sindacale n.542 del 29.10.2008 ( vedasi sito del Comune ) con cui, in seguito alla rilevazione di inquinamento delle falde, è stato interdetto l’uso di acqua a fini irrigui oltre al pascolo ed alle coltivazioni.

Per ultimo, viste anche i risultati analitici, preme far rilevare come la presenza di idrocarburi pesanti di certo non può essere imputata a fenomeni di combustione violenta quale gli incendi che, per loro natura avvengono con la rottura delle catene lunghe e produzione di composti a catena corta o di composti di natura più prettamente alifatica.

Certo che le dichiarazioni a stampa circa i pericoli paventati, sono frutto di una lettura superficiale senza la possibilità di un supporto di conoscenze tecniche altamente specializzate come quelle presenti nell’ARTA e delle altre strutture coinvolte, che ancora una volta ringrazio per la collaborazione, ritenendo di aver chiarito l’equivoco, torno a rassicurare la cittadinanza confermando quanto già in precedenti comunicati ho affermato».
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MM
Chieti Scalo: in uno dei 5 campioni di terreno il WWF segnala all'ARTA una discrasia nel referto.

Il WWF ha letto con attenzione i referti appena pubblicati sul sito del Comune di Chieti relativi a n.5 campioni di suolo raccolti a seguito dell'incendio della SEAB a Chieti scalo.

Nel referto del campione n.2432 pubblicato sul sito del Comune di Chieti, come chiunque può leggere, si evidenzia il superamento del limite di legge per le aree residenziali (colonna A del Dlgs 152/2006) per il parametro Idrocarburi Pesanti (54 mg/kg contro il limite di 50). Nel giudizio sintetico relativo al referto, invece, si legge che il campione è conforme ai limiti anche per le aree residenziali. Da notare come in un altro campione, il n.2433, qui allegato, il superamento per questo stesso parametro viene sfiorato con 49 mg/kg contro il limite di 50. Questo indurrebbe ad escludere un errore materiale nel primo referto.

Comunque sia, il WWF registra prese di posizione tranquillizzanti che sulla base di questi referti non hanno, per ora, ragione di essere. Al contrario converrebbe che tutti in questa vicenda seguissero i fatti con maggiore cura, visto che si parla di salute dei cittadini e di potenziale inquinamento ambientale. Infatti facciamo notare che se il valore segnato nel referto si rivelerà giusto, quel sito diventerà ufficialmente contaminato e dovrà essere sottoposto a bonifica, qualora utilizzato per fini residenziali.

Il WWF, come avrebbero dovuto fare tutti gli enti pubblici, ha immediatamente contattato l'ARTA per segnalare questa discrasia e per chiedere verifiche attente sui referti. Inoltre ha chiesto di aumentare il numero di campioni affinchè siano rappresentativi della realtà territoriale interessata dalle ricadute dell'incendio. Si ricorda che l'ARPA Veneto, in occasione di un incendio simile, ha provveduto ad esaminare n.50 campioni di terreno.

INFO: 3683188739
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MM
Comunicato stampa Comune di Chieti
Venerdì 07 Agosto 2009
"Dati ARTA rassicuranti"
«In data odierna abbiamo ricevuto i rapporti di prova rilasciati dall'ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente della Regione Abruzzo), relativi ai terreni prelevati nelle zone di maggior ricaduta dei fumi generatisi dall'incendio Seab.

I dati sono rassicuranti poiché, dalle risultanze analitiche, non si evincono criticità relativamente alle sostanze sprigionatesi dall'incendio. I campioni di terreno esaminati, in base alle caratteristiche chimico-fisiche accertate, presentano valori in concentrazione che rientrano nei limiti previsti dall'Allegato 5 Tabella 1 Titolo V Parte IV Colonna A e B del D.Lgs. 152/06.

I cittadini che desiderano consultarli possono visionarli e scaricarli sul sito web www.comune.chieti.it. Appena disponibili saranno resi noti anche i dati relativi alla ricerca delle diossine nei suddetti terreni.

I parametri finora esaminati sono, infatti, i seguenti:

• pH
• Umidità a 105°
• Residuo a 105°C
• Residuo a 600°C
• Cromo Totale
• Rame
• Piombo
• Cobalto
• Nichel
• Cadmio
• Cromo VI
• Idrocarburi leggeri
• cd12
• Idrocarburi pesanti
• c>12
• Benzene
• Etilbenzene (20)
• Stirene (21)
• Toluene (22)
• Xilene (23)
• Sommatoria organici aromatici (da 20 a 23)
• Clorometano
• Diclorometano
• Triclorometano
• Cloruro di vinile
• 1,2 - Dicloroetano
• 1,1 - Dicloroetilene
• Tricloroetilene
• Tetracloroetilene
• 1,1 - Dicloroetano
• 1,2 - Dicloroetilene
• 1,1,1 - Tricloroetano
• 1,2 - Dicloropropano
• 1,1,2 - Tricloroetano
• 1,2,3 - Tricloropropano
• 1,1,2,2 - Tetracloroetano
• Tribromometano (bromoformio)
• 1,2 - Dibromometano
• Dibromoclorometano
• Bromodiclorometano
• PCB totali
• Acenaftene
• Benzo (a) antracene (25)
• Benzo (a) pirene (26)
• Benzo (b) fluorantene (27)
• Benzo (k) fluorantene
• Benzo (g,h,i) perilene (29)
• Crisene (30)
• Dibenzo(a,e) pirene (31)
• Dibenzo(a,l) pirene (32)
• Dibenzo(a,i) pirene (33)
• Dibenzo(a,h) pirene (34)
• Dibenzo (a,h) antracene (35)
• Indenopirene (36)
• Sommatoria policiclici aromatici (da 25 a 37)

Ringrazio l'ARTA per la celerità e professionalità con la quale hanno affrontato l'emergenza. Rinnovo, comunque, il mio invito alla Regione Abruzzo affinché doti l'ARTA di tutte le risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie per affrontare al meglio tutte le attività che l'ente svolge».

Bassam El Zohbi
Assessore all'Ecologia ed Ambiente del Comune di Chieti
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MM
Dove sono i risultati delle analisi? Quali sono gli accertamenti fatti e quelli ancora da fare? Cosa si sta facendo per "la prossima volta", sperando che non ci sia, una "prossima volta"?...
Queste e tante altre domande si pongono i cittadini di Chieti, mentre le istituzioni tacciono. La settimana scorsa c'è stato un consiglio comunale "informativo" sull'incendio, al quale erano stati invitati i rappresentanti della ASL di Chieti (Dipartimento di Prevenzione-Servizio igiene degli alimenti di origine animali- SIAN), dell' ARTA, della Provincia di Chieti, della Confagricoltura e della Coldiretti.
Dopo una breve introduzione del Sindaco, che ha illustrato cronologicamente come si sono svolti i fatti, e gli interventi di ASL e ARTA, il dibattito si è subito acceso, ma con i soliti battibecchi tra maggioranza e opposizione e con la disapprovazione del pubblico presente.
Molti quindi i dubbi rimasti sulla tempestività degli interventi e sulla gestione delle emergenze, nonchè sulle procedure ancora da applicare e sulla relativa comunicazione ai cittadini.
Abbiamo il diritto di sapere, di vedere i risultati delle analisi, di conoscere cosa e quanto si sta facendo dopo un evento di tale importanza e gravità.
A Chieti Scalo abbiamo ben 17 impianti (su 34 dell'intera regione) relativi al trattamento di rifiuti, alcuni di questi abilitati al trattamento di rifiuti speciali e pericolosi. Le autorizzazioni vengono dalla Regione, e il Comune non può "interferire" nei permessi e nei controlli. Ma sono i cittadini a stare a diretto contatto con queste "bombe ad orologeria", e sono loro che vogliono e devono sapere cosa c'è a due passi dalle loro case e cosa rischiano in caso di incidenti.
Alcune di queste aziende hanno tutte le certificazioni in regola; la SEAB stessa ha la certificazione ambientale ISO 14001 e la certificazione europea EMAS, secondo quanto affermato nel corso del consiglio. Quanto valgono queste certificazioni? Quanto sono sicure queste aziende? Rispettano tutte le prescrizioni ed i regolamenti per la sicurezza e per la tutela dell'ambiente e della salute???
Non è il primo incendio avvenuto a Chieti Scalo. Non è il primo incendio avvenuto in una azienda di trattamento rifiuti. Non è il primo incendio a non essere stato seguito da una opportuna gestione dell'emergenza. Quanti eventi come questo devono ancora avvenire prima che impariamo a gestirli?
Il Sindaco ha promesso di costituirsi parte civile nell'eventuale procedimento legale. Anche per l'acqua aveva fatto analoga promessa, e il processo è appena all'inizio. Il Comune ha mantenuto la promessa? Il Sindaco è la massima autorità per la salute, suo malgrado, ha quindi una responsabilità diretta verso i suoi cittadini.
Il WWF, presente e chiamato a partecipare, ha esposto le sue richieste, già diffuse a mezzo stampa, ed è stato elogiato da molti per il suo operato.
In particolare la richiesta di dotare l'Arta dei mezzi necessari alle analisi e dei fondi per poter lavorare con tranquillità. Il rappresentante dell'ARTA ha infatti ribadito che la regione ha effettuato di recente numerosi tagli, che naturalmente incidono sulla possibilità di lavorare con efficienza.
Le analisi sui terreni sono ancora in corso. Il modello di ricaduta è stato fatto, ma non ci è dato vederlo. Le informazioni sul sito dell'ARTA Abruzzo sono ferme al 28 luglio e su quello della ASL non ci sono riferimenti all'incendio. Anche l'Istituto Zooprofilattico di Teramo, che ha effettuato le prime analisi, non dà ulteriori informazioni su quelle ancora in corso.
Sul sito del Comune di Chieti l'unico documento inserito on line riguarda le analisi sui 4 campioni vegetali prelevati il lunedì dopo l'incendio, in luoghi non specificati.
Speriamo che le altre analisi saranno presto messe a disposizione dei cittadini, nel frattempo non ci resta di aspettare e sperare che le nostre domande abbiano presto una risposta.
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MM


Ripari di Giobbe 9 agosto ore 19


Molti pericoli incombono su questo tratto di costa:
- la privatizzazione di un tratto dell'antica strada
comunale con vista mozzafiato;
- l'accesso alla spiaggia Ripari di Giobbe che non è libero
nè gratuito, nonostante lo sancisca la legge 296 del 2006;
- il nuovo piano regolatore che indica Ripari
come area C2 (zona di espansione urbana);
- la Riserva Regionale che aspetta ancora il Piano di Assetto Naturalistico.


Immersi nella bellezza
con un buon bicchiere di vino e pane ond',
guardiamo il tramonto da un prato che sovrasta la baia,
ascolteremo storie di costa da Barbara e chiederemo a Mirko
notizie sulla vegetazione del posto, passeggeremo insieme a Pasquale
su alcuni tratti della vecchia strada .
Un modo estivo per ribadire l'importanza di un luogo
che è patrimonio di noi tutti e delle generazioni future.
Ti aspettiamo

come arrivarci :
al cartello campeggio Ripari di Giobbe
-di fronte avete silos cantina -segui le indicazioni
che troverai all'ingresso stradina che porta
all'omonima spiaggia
ti indicheranno il parcheggio su di un prato adibito allo scopo
e poi a piedi al prato dove ti aspettiamo, sempre seguendo i cartelli.
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MM
COMUNICATO DEL 5 AGOSTO

Legge Piano-Casa: fermato parzialmente il blitz estivo pro-cemento grazie alla vigilanza delle associazioni e al dibattito in consiglio regionale.
Stupisce il ruolo giocato da singoli funzionari nel proporre scelte dirompenti senza promuovere la partecipazione.
Ora si attende il testo finale per esprimere un parere definitivo perchè comunque questa è una norma che aumenta il cemento sul territorio.

Fermato pazialmente un disastro urbanistico grazie alla denuncia e alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste e al ruolo di mediazione svolto dal Consiglio Regionale.

Le associazioni attendono ora il testo definitivo per valutare i singoli aspetti e la portata sul territorio delle norme approvate in una corsa contro il tempo che, comunque, non ha giovato all'ambiente abruzzese.

Alcune delle norme più contestate, come quella relativa alle strutture turistiche che avrebbero potuto chiudere terrazzi, verande e logge, quella che permetteva di allargare del 20% non solo le piccole abitazioni ma tutti gli edifici, residenziali e non e per qualsiasi cubatura, e quella relativa alle aree e agli edifici da escludere che permetteva interventi finanche nei centri storici e sugli edifici vincolati, sembrano essere state cassate. Pur nel generale disappunto per una norma che aumenta la quantità di cemento sul territorio e per il tentativo di blitz estivo, su questi punti specifici le associazioni esprimono soddisfazione ricordando che grazie alla loro mobilitazione molti scempi saranno evitati.

Per le associazioni appare evidente che l'obiettivo di ottenere un governo del territorio fondato sulla sostenibilità ambientale non può essere colto in questo modo, con tentativi di blitz estivi pro-cemento in cui spicca il ruolo giocato da alcuni funzionari nel proporre scelte dirompenti senza alcun confronto con la società abruzzese, se non con i costruttori.
Su questo aspetto la Giunta deve riflettere, anche in vista del dibattito sulla nuova legge urbanistica. Vogliamo ringraziare il presidente della seconda Commissione Ricciuti e i singoli consiglieri regionali per il ruolo svolto nel determinare un ripensamento su alcune delle norme più contestate.

INFO: 3358155085 (Dante Caserta) 3478489363 (Angelo Di Matteo).
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MM
Parte del messaggio di Maria Rita D'Orsogna, pubblicato oggi sul suo blog:
"Ultima cosa che mi e' capitata e che un mio amico sta rimodernando la sua casa e deve ritinteggiarla. Mi ha fatto vedere la pittura che usa, e viene fuori che e' dal 1988 che in California son vietati tutti gli additivi di composti organici volatili, benzene, cadmio, cromo e altri solventi usati normalmente nelle vernici, e che sono nocivi sia alla salute delle persone che dell'ambiente.
In Italia, dopo venti anni, questi componenti sono ancora usati normalmente.

Io di tutto questo sono venuta a sapere per puro caso, segno di come in un paese normale, non devono essere i cittadini a chiedersi che effetto hanno le estrazioni petrolifere, le vernici tossiche, l'amianto sui tetti. In un paese normale sono gli enti preposti che analizzano, decidono, agiscono, puniscono e nell'interesse della gente e non di Mr. Marrollo e di tutti gli altri.

C'e' cosi' tanto da fare in questo paese... "
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MM



Il Delitto Mediatico
di byoblu | del pubblicato il 03/08/2009

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31-07-09 - Honduras, la disinformacija del Tg3
Fonte: micromega
Andiamo alla pausa agostana segnalando un caso di malainformazione: disinformazione mi pare parola ormai non solo obsoleta, ma troppo tenue. Anche malainformazione è termine debole, in realtà, se guardiamo le televisioni di regime, se ascoltiamo la radio, se sfogliamo una gran parte dei quotidiani. Se non siamo ancora giunti al MinCulPop, siamo bene incamminati. Non è un caso che le veline che oggi sono diventate signorine discinte, e leste a levar i residui veli, destinate a un ruolo di sottosegretariato ministeriale o a un seggio di parlamentare, magari europeo, furono inventate appunto da quel Ministero fascista che doveva imbonire, e “formare” gli italiani, accompagnandoli dalla culla alla bara. Veline erano all’epoca – pieni anni Trenta – i fogli di carta vergatina con cui i funzionari ministeriali davano istruzioni ai direttori di giornali per come “trattare” le notizie, beninteso quelle che si decideva di mettere in pagina, e quindi, ovviamente, quelle da oscurare, minimizzare o, in tempi di guerra (quasi tutti gli anni del fascismo furono anni di guerra), addirittura capovolgere. Oggi il “rovescismo” – termine che mi vanto di aver coniato in relazione al signor Pansa e ai suoi sodali – va per la maggiore, e passa tranquillamente dalla (pseudo)storiografia alla (pseudo)informazione.
Mi soffermo su un solo caso, che è di particolare interesse perché concerne non la tv di Mediaset, ma quella della Rai. E concerne addirittura il tg “di sinistra”, il tanto spesso mitizzato TG3. E mi riferisco – anche sulla base del monitoraggio che mi comunica Alexander Höbel, ricercatore napoletano – soltanto alla “copertura” della crisi in Honduras, dove, come forse i miei lettori ben sanno, da giorni sono in corso terribili violenze contro i sostenitori del legittimo presidente Zelaya, detronizzato da un colpo di Stato, un classico golpe latinoamericano, realizzato da un tal Micheletti, che, essendo di origine italiana, sta assumendo, agli occhi dei nostri provincialissimi pennivendoli (anche della cosiddetta “carta stampata”), la fisionomia di uno Zorro vendicatore. E il tentativo (più che legittimo) di Zelaya di rientrare nel Paese, viene giudicato gesto “irresponsabile”, che inevitabilmente crea scompiglio e disordine, aprendo la strada alla violenza, beninteso quella dei golpisti (TG3 del 27 luglio). Evidentemente il TG “democratico” – non dissimilmente dagli altri – ha sposato la linea ambigua dell’Amministrazione Usa, in particolare del segretario di Stato, Hillary Clinton, la quale non pare avere intenzione di dare alla sua nazione il compito di ristabilire la legalità democratica nel Paese centroamericano. Per una potenza adusa a intervenire per sostenere o addirittura organizzare i golpe, è un passo avanti, non c’è dubbio. Ma che gli organi di informazione italiana debbano sostenere comunque le scelte (o le non scelte) di Washington è quanto meno deprimente. Se si è posta attenzione ai servizi giornalistici dei giorni scorsi, Micheletti veniva definito "il nuovo presidente", invece che il “fellone” o il “golpista” o il “traditore”, qual è. “Presidente”? E chi lo ha mai eletto?
E, ancor più grave, le violenze nel Paese, che hanno procurato vittime (arrestati, torturati, uccisi) tra i sostenitori di Zelaya (qualche giorno fa un ragazzo è stato trovato morto con evidenti segni di tortura, dopo essere stato fermato arbitrariamente dalla polizia: ne ha dato notizia solo il quotidiano "il Manifesto"), vengono fatte risalire al presidente legittimo anzichè ai golpisti!
“Certo, se Zelaya fosse il Dalai Lama le cose sarebbero ben diversamente…”, commenta con amaro sarcasmo Höbel. Come dargi torto? Ma quello che in generale inquieta è l’indifferenza con cui grazie alla disinformacija di regime l’opinione pubblica guarda ai fatti honduregni. Del resto, si tratta di una piccola nazione; e Micheletti è uno dei “nostri”. In fondo in fondo, l’Italia si fa onore anche laggiù. O no?
Per quanti non lo credano, e per quanti abbiano bisogno di far sentire la loro voce di dissenso, rispetto a un sistema informativo nel complesso assolutamente scandaloso, riporto qui di seguito il testo di un Appello. In calce si troverà l’email per aderire.
E, ora, buona vacanza, se riuscite, cari lettori. Se riuscite a farne, con i pochi soldi che si hanno a disposizione, e il caroprezzi di alberghi, ristoranti, strutture turistiche, treni, autostrade. carburanti. Se riuscite a farne, con un Paese allo sbando, che è diventato lo zimbello del mondo, e sempre più lo sarà, con un “capo” di tal fatta. Se riuscite a farne, con una informazione che è ormai largamente allineata e coperta, e non ci lascia avvicinare alla verità dei fatti. Se riuscite a farne, con un mondo, come il caso Honduras dimostra, che si rivela ogni giorno, ogni santo giorno, un mondo iniquo, dove i “buoni” cadono e i “cattivi” vincono. Ma la speranza, che ci può lasciar respirare, è che i vincitori dell’oggi non sempre sono destinati a durare. Anzi. E chi di spada ferisce… con quel che segue.
Buon agosto, cari lettori e care lettrici. Anche a coloro che dissentono dalle opinioni che qui espongo. In fondo suscitare reazioni, pur critiche, è motivo di soddisfazione. Il “cattivo maestro” ha il compito per l’appunto di eccitare lo spirito critico.

Appello
DIAMO VISIBILITÀ ALL'HONDURAS PER EVITARE CARNEFICINE!

La situazione in Honduras sta precipitando. Gli squadroni della morte sono in azione. “Siamo in una situazione peggiore di quella vissuta negli anni ‘80, quando i militari, che fanno parte del Governo golpista, fecero sparire un grande numero di honduregni”, ha detto Hugo Maldonado, presidente del Comitato dei diritti umani a san Pedro Sula, denunciando che, attorno alla sua casa e a quella di altri dirigenti, girano pericolosi individui armati. Stessa denuncia da parte di P.T., una cooperante europea che teme nel rivelare il suo nome, e che era presente alla grande manifestazione in attesa del Presidente legittimo Manuel Zelaya. L'aereo con Mel Zelaya e con il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non ha potuto atterrare perché i golpisti hanno messo camion militari sulla pista e per la minaccia di essere abbattuto. Dopo aver sorvolato l'aeroporto, ha dovuto dirigersi fuori dal Paese.
P.T., che è in clandestinità e cambia casa ogni due giorni per motivi di sicurezza, ha visto ammazzare sotto i suoi occhi il diciannovenne che manifestava con altri in un corteo allegro e pacifico. Ieri sera, attraverso la rete giungevano richieste di aiuto internazionale, come quella di Juan Ramon, che era all'aeroporto e invocava l'invio delle Forze Onu. Anche Rigoberta Menchù, Nobel per la pace, è seriamente preoccupata soprattutto per chi si occupa di diritti umani che sta raccogliendo testimonianze sulle illegalità, le minacce, le intimidazioni e le vessazioni perpetrate dai golpisti. Questi volontari “sono i più indifesi, perché non hanno un luogo dove proteggersi, neppure in Chiesa”, ha dichiarato. È più che mai necessaria un’attenzione politica e mediatica internazionale per evitare che l'Honduras diventi quel Cile o quell’Argentina che oggi ricordiamo con orrore.
Tutte le forze progressiste dell’America Latina hanno denunciano il colpo di stato come un atto della destra reazionaria, che mira alla soppressione della libertà del popolo honduregno di potersi esprimere nelle urne elettorali per l´approvazione di una nuova Costituzione e di continuare con l´esperienza democratica iniziata con l´elezione del Presidente Zelaya.
Di fronte al vergognoso comportamento delle televisioni pubbliche che in questi giorni hanno tessuto le lodi del neodittatore Micheletti, invitiamo radio, tivù, giornali e siti internet a dare la massima visibilità a quanto accade in Honduras a causa del comportamento criminale dell'esercito golpista.
Invitiamo tutte le personalità e le forze democratiche ad aderire e diffondere il presente appello.

Per adesioni: appellohonduras@libero.it

(31 luglio 2009)
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