MM
"Cari concittadini,
non è usuale ricevere una lettera dal Sindaco allegata alla bolletta dell'acqua, ma credo che sia indispensabile chiarire alcune cose:
- si tratta innanzitutto del pagamento del consumo di acqua dell'annualità 2007, anno di grande sofferenza per tutti i cittadini di Chieti, a causa della problematica legata all'inquinamento dei pozzi di Bussi;
- come potete vedere, proprio per la grande sofferenza patita, accogliendo anche le istanze delle associazioni dei Cittadini e dei Consumatori, si tratta del costo più basso delle città abruzzesi ed uno dei costi più bassi d'Italia, essendo riusciti ad imporre all'ACA, che ci vende l'acqua, lo stesso prezzo del 2006;
- abbiamo previsto la possibilità di 3 rate, che speriamo possano aiutare tutti, anche i cittadini con i redditi più bassi e quelli più in difficoltà a pagare i consumi.
Certo della vostra comprensione, ben sapendo che paghiamo un bene comune, vi saluto con molta cordialità.
Francesco Ricci"

Ho ricevuto questa bella lettera dal nostro Sindaco, insieme a tanti altri cittadini in questi giorni. Però non ho resistito alla mia curiosità e sono andata a "spigolare" sulla vecchia bolletta, quella del 2006. Il nostro Sindaco, infatti, sostiene che il costo dell'acqua è tra i più bassi d'Italia e il più basso nella nostra regione, e di questo se ne fa vanto. Abbiamo avuto i problemi di Bussi, e nonostante tutti gli sforzi del Comune, che finalmente almeno è riuscito a riprendere la gestione dell'acqua, compriamo ancora l'acqua dall'ACA, una azienda privata. La privatizzazione è, a livello nazionale, ed anche internazionale, un grave problema che nessuno ha voluto affrontare con fermezza, tant'è vero che esiste un decreto per cui i comuni sono addirittura "obbligati" ad una gestione privata dell'acqua. Il nostro comune è riuscito comunque ad avere la gestione, e meno male, ma a quanto pare non è bastato. I problemi di Bussi sono finalmente risolti (si spera!) e la nostra acqua è finalmente buona da bere, ma per arrivare a questo è stato necessario aprire nuovi pozzi, mentre si disperde ancora una percentuale altissima di acqua dalle nostre reti colabrodo.
Poi, l'affermazione che il prezzo è lo stesso del 2006 è opinabile.
Confrontiamo infatti le due bollette:
In quella del 2006 esistono tre fasce:
I fascia 0.24 €/mc
II fascia 0.43 €/mc
III fascia 0.67 €/mc
Il nolo contatore è di 2.79 €
Il canone fogna 0.09
il canone depurazione 0.26
Passiamo ora alla bolletta attuale:
I fascia 34.50 (cambiano i parametri, saranno centesimi di euro, non è specificato, comunque c'è una differenza di 10 c, in aumento, sulla precedente bolletta)
II fascia 20.18 (qui c'è una netta diminuzione, ma ovviamente quella più utilizzata è la prima fascia!)
Quota fissa 10€ (rispetto al nolo contatore di 2.79 € è proprio un bell'aumento!)
Fognatura e depurazione sono unificate e ci sono diverse cifre. Una totale di 0.4498 (a cosa si riferirà?) e una tariffa minima fissa di 10 € poi:
I fascia 0.35
II fascia 0.52
III fascia 0.91
IV fascia 1.15
Alla fine c'è la distinzione tra uso domestico e uso non domestico. Quelli su elencati sono i prezzi per l'uso domestico.
Allora, io non sono nè un tecnico nè un politico. Sono una semplice cittadina che si lava e beve l'acqua...
Qualcuno sa spiegarmi queste cifre?
E sa spiegarmi perchè, nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto con l'acqua, si aspetta tanto tempo per effettuare le innumerevoli riparazioni alle reti idriche cittadine?
Vicino casa mia ce n'è una che va avanti da mesi, senza che nessuno l'abbia neanche guardata. Poi ce n'è ancora un'altra che invece è stata riparata, ma a distanza di neanche un mese ora perde di nuovo...
Paghiamo l'acqua all'ACA. Chi paga per tutta l'acqua che si spreca?
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MM
Un gesto politico di enorme importanza quello del consigliere comunale del PD, Arch. Renato Di Salvatore, il fatto di chiedere ufficialmente al Presidente del Consiglio Comunale cittadino, di svolgere uno o più Consigli Comunali allo Scalo. Con il documento depositato presso la Segreteria della presidenza in data 25 giugno, Di Salvatore evidenzia come la naturale sede comunale sia inagibile a seguito dell’evento sismico del 6 aprile scorso e che attualmente, di volta in volta, bisogna chiedere “in prestito” la sala consiliare della Provincia.

E questo mentre ci sarebbero edifici di proprietà comunale a disposizione, sicuramente adatti allo scopo, ed in particolare individua l’edificio che attualmente ospita la delegazione in via Ortona allo Scalo.

Oltre alla motivazioni di natura pratica, l’inagibilità di Palazzo d’Achille, sottolinea anche una ragione di natura politica, cioè la necessità di dare un diverso segnale ai cittadini ed in particolare a quelli dello Scalo, con la possibilità per un più ampio numero di cittadini, di una più fattiva partecipazione alla vita politica locale; questo consentirebbe all’Amministrazione Comunale di essere più vicina alla cittadinanza, in un momento in cui l’indice di gradimento della Giunta Ricci ha toccato il minimo storico.



Oltre questo, bisogna sottolineare che finalmente qualcuno si è accorto che Chieti non è solo il Colle ma che esistono altre realtà altrettanto importanti che vanno prese nella giusta considerazione. Con la sempre crescente sfiducia verso la politica, c’è più che mai necessità di riportarla a portata di mano dei cittadini.

In realtà sono tanti i cittadini di Chieti che non sanno come si svolge un Consiglio Comunale, di cosa si parli e soprattutto chi e come questi possa intervenire nelle decisioni importanti sul futuro della città. In tanti sono i cittadini lontani dalla politica che non sanno neanche chi siano i Consiglieri Comunali e non conoscono nomi e volti degli Assessori e quali competenze abbiano, sarebbe una buona occasione per allargare gli orizzonti ed avvicinarsi agli altri, quelli che per svariati motivi non hanno mai assistito per pigrizia o solo per non dover arrivare sul colle nelle stanze del potere cittadino.

I Consigli sono aperti al pubblico, chiunque potrebbe assistere, solo che di solito intervengono poche persone, quasi sempre le stesse Consiglio dopo Consiglio.

Restiamo in attesa della decisione del Presidente Raimondi, sperando che questi decida presto ma che soprattutto sia lungimirante nella considerazione che le comunali 2010 sono molto più vicine di quanto si possa credere.

Roberto Di Monte
Leggi qui l'articolo su chietiscalo.it
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MM

Il Consigliere del Gruppo Misto al Comune di Chieti, Palmerino Di Renzo , ha emesso la seguente nota .

« Sono rimasto esterrefatto sentendo le dichiarazioni della Consigliera Paola Leccese (PD) che ha lanciato pesanti accuse nei confronti del Vice Presidente del Consiglio Di Primio (PDL) tacciato addirittura di “discriminazione nei confronti dei disabili”.

Il presunto castello accusatorio della Consigliera Leccese si basa su di una frase, per di più estrapolata dal contesto di un discorso più articolato, pronunciata dal Consigliere Di Primio nel corso della seduta consiliare del 31 marzo.

La parola al centro dello scandalo, che ha sollevato la reazione stizzita del Consigliere Leccese, è “handicappati”.

Ebbene, ma di che discriminazione parla la sig.ra Leccese!

Il Consigliere Di Primio, come egli stesso ha detto al termine dell’intervento del 31 marzo, ha usato un termine molto forte per esprimere, in maniera incisiva, quello che in fondo è il pensiero di molti, ovvero che l’Amministrazione di Centro Sinistra a Chieti è in mano a persone politicamente “incapaci”.

Il Consigliere Di Primio non si era rivolto certamente alla Consigliera Comunale Leccese nè aveva intenzione di discriminare le persone diversamente abili.

Al contrario, se è vero che a pensare male si fa peccato ma non si sbaglia, sarebbe da ritenere che dietro l’“assurda” esternazione della Leccese ci sia una manovra di strumentalizzazione politica per colpire il Consigliere Di Primio riconosciuto ormai da tutti, finanche dalla stessa Leccese, essere “proiettato ad una candidatura di primo cittadino” a Chieti.

Se ciò dovesse essere sappiano i signori del Centro Sinistra che non basteranno questi attacchi personali ed immotivati ad impedire al Centro Destra di vincere le prossime elezioni comunali.».


Non vedo perchè a difesa del Consigliere Di Primio debba esserci un altro consigliere, non chiamato in causa.
Non vedo perchè non sia stato, quindi, lo stesso Di Primio a replicare, se pensa o pensava di essere stato "male interpretato".
Non vedo perchè per ogni cosa si debba ricorrere alla visione "politica" e non "umana". Perchè una frase infelice, come purtroppo tante se ne dicono, non debba esigere delle scuse "umane" e non politiche, visto che si toccano argomenti delicati, quale quello sulle disabilità.
Essere un politico di opposizione non giustifica un tale comportamento, se di opposizione si può ancora parlare in questa città. Ormai tutto è diventato politica, tutto è strumentalizzato al fine di denigrare la già martoriata amministrazione, che con i suoi errori ha già provveduto da sola ad avere un riscontro negativo nei cittadini di Chieti.
E' un dato di fatto che ormai Ricci non ha più molti "seguaci" e che per ogni errore, piccolo o grande che sia, venga sommerso di polemiche e critiche. Le critiche arrivano anche dalla "sinistra" stessa, stanca di avere una amministrazione "di sinistra" solo di nome.
Non sono un politico, non mi intendo di politica, ma quello che vedo è davvero scoraggiante, da qualsiasi parte lo si guardi. Destra e sinistra sono diventate uguali, l'importante è prendere voti, non importa come. E' questa la politica di oggi?



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MM
Riporto il comunicato stampa del Consigliere Comunale al Comune di Chieti, Paola Leccese:

«Nella seduta del Consiglio Comunale del 31 marzo, in occasione dell’intervento del Consigliere Di Primio sul Piano di Liquidazione e Rendiconti 2006 e 2007 della Ex Istituzione Deputazione Teatrale Teatro Marrucino avevo ascoltato un’affermazione che mi ero ripromessa di verificare con la lettura del deregistrato.

A due mesi di distanza questo Consiglio è chiamato oggi all’approvazione del verbale di quella seduta che, mio malgrado ho potuto con ritardo esaminare solo dopo gli eventi legati al sisma del 6 aprile e agli appuntamenti elettorali .

Il 31 marzo, in occasione del suo intervento sulle note vicende del Marrucino e a proposito del parere richiesto dall’Amministrazione alla Corte dei Conti, il Consigliere e Vice Presidente del Consiglio Di Primio, ha dichiarato testualmente: “La Corte dei Conti è una sezione di controllo non è una sezione di sostegno agli handicappati che fanno la politica!”.

Di tale affermazione desidero dare due possibili letture: la constatazione amara che un uomo delle istituzioni ha espresso in essa la sostanza di una discriminazione che altro non è se non la persistente categorizzazione degli individui in appartenenze separate che non possono né devono disturbare e tantomeno pretendere di fare politica; o peggio, se possibile, che la politica considerata inadeguata è quella cui possono dar vita solo gli handicappati o forze politiche loro assimilabili in virtù di non so quale processo logico.

A nome personale, dei cittadini che rappresento, di tutti i disabili con cui condivido da sempre la fierezza ed il coraggio quotidiano dell’esistenza e di questo Consiglio, desidero affermare che la vita delle persone handicappate non è certo tutta rose e fiori e sarebbe grave errore rimuovere le sofferenze e la difficoltà che esse vivono.

Ma il disagio che siffatte affermazioni creano in chi le ascolta e le subisce deve risultare maggiore ed inaccettabile laddove a pronunciarle è chi è ormai proiettato ad una candidatura di primo cittadino di questa Città, di primo rappresentante politico di tutti e dunque di quegli stessi handicappati che, a suo dire, non sanno fare politica o non ne avrebbero titolo .

Credo, al contrario, innegabile la plusvalenza dei diversamente abili per la collettività e, quindi, per la politica perché l’handicap non è solo tristezza o spesa sociale ma ricerca continua ed infaticabile, posizionamento oltre i limiti anche verbali della discriminazione.

Mi riferisco, dunque, ad un’azione politica che proprio in quest’aula dovrebbe ritrovare legittimità di espressione e diritto di rappresentanza, ambito di inclusione e non di esclusione, da onorare sempre con il fare ed il dire, soprattutto di chi ambisce a guidare ed amministrare la nostra Città ».


Sono rimasta sconvolta alla lettura di questo comunicato stampa, un po' perchè ho collaborato e collaboro tuttora per una onlus di disabili sensoriali, e mi sento, pur non essendo disabile, molto vicina a quella realtà, un po' perchè ho conosciuto personalmente la nostra Consigliera, e la reputo una persona degna di ogni rispetto, e una grande donna, anche per le sue recenti battaglie per l'abbattimento delle barriere architettoniche nella nostra città ("Chieti accessibile"). Mi sono apprestata più volte ad immaginare me stessa su una sedia a rotelle ed in passato ho realizzato un piccolo video di un probabile "percorso". La consapevolezza che siamo distanti anni luce da una reale "parità di diritti" mi ha messo un gran magone addosso, neanche la mia casa è accessibile come non lo sono i posti che abitualmente frequento. Le barriere sono dappertutto, e a quanto pare sono maggiori quelle mentali, quelle che fanno pensare agli "handicappati" come a persone "non capaci" di fare.
Ho assistito anche ad alcuni consigli comunali e non ho avuto una buona impressione dell'aria che si respira... Ho espresso più volte le mie perplessità anche sul disinteresse dei cittadini, "vittime" inconsapevoli (o no?) di quel che succede lì dentro, perchè nonostante lo sforzo di alcuni (vedi assessore El Zohbi), la trasparenza è ancora un'opinione in quelle stanze.
Ci sono comuni che hanno la diretta streaming dei consigli comunali, e l'accessibilità (in tutti i sensi) agli atti immediata. Noi dobbiamo aspettare mesi (in questo caso due) per avere un verbale, e comunque non accessibile al semplice cittadino ma soltanto agli "addetti ai lavori".
Ho imparato con il tempo a cercare di capire il funzionamento di questa macchina burocratica, fino a quando ho rinunciato al compito che mi ero volontariamente preposta, schifata dalla realtà che avevo sotto gli occhi. Ripeto, ci sono persone che hanno a cuore il loro compito, e molti consiglieri sono così, e Paola è una di queste, insieme a pochi altri. Ma è proprio l'"andazzo" che non va, il totale disinteresse per le regole (vedi divieto di fumo), che vanifica tutti gli sforzi di migliorare le cose. Le battaglie politiche si susseguono, a volte prive di contenuti, a volte le stesse motivazioni rimbalzano da destra a sinistra a seconda di chi governa in quel momento, senza però che le cose cambino. Non voglio essere negativa, ma un piccolo sforzo andrebbe fatto, una presa di coscienza, un mea culpa su tutto ciò che si sarebbe potuto fare e non si è fatto.
Se si parte dal rispetto del prossimo, regola basilare in un mondo civile, e dal piccolo sforzo di mettersi in gioco per fare del bene al prossimo e non a se stessi, certo le cose andrebbero meglio.


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MM

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MM
Ambientefuturo News 17-06-2009
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MM
Mi perdonerà l'instancabile Assessore all'Ambiente, che tanto ha lottato e lotta per la differenziata a Chieti, ma la situazione non è proprio rosea. La città è sporca, le lamentele sono tante, e, di recente, in alcune strade sono spariti anche dei bidoni per differenziare.
Come si fa a fare il proprio dovere senza averne i mezzi?
Come possiamo differenziare i nostri rifiuti se non sappiamo dove metterli?
Lodevole l'iniziativa della "ricicleria" e della "campagna mobile dei rifiuti ingombranti", e dell'isola ecologica, con il suo centro per i rifiuti elettrici ed elettronici, che come si sa, sono altamente inquinanti.
Ma qui siamo all'ABC. Ci sono ancora persone che non sanno che bicchieri e piatti di plastica non sono riciclabili; ci sono persone che non leggono nemmeno le indicazioni sui bidoni prima di gettare i loro rifiuti, inficiando la buona volontà di coloro che invece differenziano correttamente. Ci sono persone che ancora vanno alla ricerca di un "angolino" nel quale accatastare rifiuti indistinti, senza aprire gli occhi e leggere, sugli stessi bidoni stradali, che esiste un numero verde (gratuito!) da chiamare per avere tutte le indicazioni sul corretto smaltimento.
Vicino ai bidoni si trova di tutto. Dai piccoli elettrodomestici ai copertoni, dai bidoni di vernice (questo è il periodo della ritinteggiatura, no? Casa pulita...) a mobili rotti.
Non sono molti i "consigli", le direttive da seguire. Negli opuscoli distribuiti per la raccolta porta a porta erano spiegate tante cose, forse di non immediata comprensione, ma pian piano ci si fa l'abitudine, è difficile, ma non impossibile!
La raccolta differenziata è l'unica soluzione per evitare problemi come quelli di Napoli o di Palermo, per evitare che vengano costruiti "mostri" che inceneriscono quello che noi gettiamo, inquinandoci in maniera diversa, ma non meno nociva.
E non pensiamo che "tanto non serve a niente", "tanto mescolano tutto", perchè questo è solo un alibi per non impegnarsi in qualcosa di costruttivo che in tanti paesi esteri fanno ormai da anni, senza i nostri "problemi".
L'immondizia puzza, l'immondizia fa schifo, l'immondizia non serve, ma può diventare una risorsa se riciclata correttamente, ridiventa materia prima, evita la deforestazione, come nel caso della carta, per esempio.
La crisi ci sta portando ad una rivalutazione dei metodi della "nonna", ad una "decrescita", al ritorno a quelle sane abitudini di una volta, quando non c'era tutta questa frenesia al consumo e l'uso delle cose era sicuramente più oculato.
Oggi non conviene più riparare niente: è molto più facile gettarlo via e ricomprare. I riparatori non esistono quasi più, e quelli che ci sono hanno dei costi tali da rendere non conveniente la riparazione stessa. Quando un pezzo di ricambio costa più dell'oggetto da riparare, cosa facciamo? Gettiamo via, no?
Faccio l'esempio delle stampanti. Paradossalmente, se acquistata in offerta, costa meno ricomprare tutta la stampante che la cartuccia di inchiostro. Mi è capitato più di una volta di notare questa assurdità, e meno male che ci sono dei negozi che si sono attrezzati al riutilizzo delle cartucce attraverso le ricariche.
Troppi oggetti vengono ancora gettati via ancora funzionanti, la tecnologia va velocissima, e quello che compri oggi domani è già "vecchio".
Ma cosa ne faremo di tutti questi rifiuti?
Li beviamo, li mangiamo, li respiriamo. Siamo ormai quasi sommersi, ma non "mettiamo giudizio".
Differenziare è importante, quantomeno serve a limitare il danno.
Usare la testa fa il resto...
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MM
Siamo in una città di "dormienti", ma ogni tanto qualcuno alza la testa.
Ultimamente, per la campagna elettorale, sono stati i politici dell'"opposizione" ad "alzare la testa", e a guardarsi intorno, a segnalare gli "orrori" di questa città. Ma destra e sinistra qui non contano, conta solo una cattiva amministrazione, che prima era di destra, ora è di sinistra e domani chissà. Chiunque vada "al potere" continua, purtroppo, questa "tradizione", e la città con i suoi cittadini ne subisce le conseguenze. Difficoltà di fondi, burocratiche, amministrative, ed errori "in corso d'opera" impediscono la realizzazione di quelle "opere pubbliche" che davvero sarebbero necessarie ed utili per i cittadini; non le solite "cattedrali nel deserto", belle ma inutili, ma opere utili e durature, che siano davvero per i cittadini e non contro.
Le reti idriche e le strade prima di tutto, un sostegno sociale ai meno fortunati, una tutela dell'ambiente e della salute, questi i principi fondamentali di una buona amministrazione. Invece polemiche su polemiche, botta e risposta sui giornali si susseguono quasi ogni giorno, senza però che ci sia un riscontro effettivo nei fatti.
Le segnalazioni per le perdite alla rete idrica, per esempio, aumentano ogni giorno, ma forse non ci sono abbastanza operai (in tempo di crisi perchè non pensare di aumentare l'organico? Un lavoro sarebbe prezioso per molti!), forse non ci sono i mezzi, forse non ci sono i soldi... Chi lo sa?
Le strade sono piene di buchi (tranne dove sono state asfaltate per il giro d'Italia), ma abbiamo il megagalattico tunnel di Via dei Vestini e presto avremo anche il Tunnel di Largo Barbella!
Abbiamo i palazzoni del Villaggio Mediterraneo, ma le case popolari cadono a pezzi e ci sono ancora tanti cittadini sfollati per il recente terremoto. A proposito, che fine hanno fatto? Dove sono? Dove andranno?
E si torna a parlare del ponte di Via Custoza, da noi segnalato in video più di una volta:
Video: Il Ponte di via Custoza... dieci anni per rifarlo, dieci mesi per vederlo "da rifare" (2008)
Video: il ponte di via Custoza (2009)
Ora messo sotto i riflettori per l'ennesima "riparazione":
Il ponte di via Custoza di nuovo impraticabile. Ma chi paga?
E tante, tante altre "cose che non vanno" in questa città.
Spero tanto che la nostra "coscienza civica" ci porti sempre di più a segnalare queste situazioni, a porle all'attenzione di "chi di dovere", senza arrenderci mai di fronte allo sconforto di non vedere quasi mai i risultati, le soluzioni.
Ogni tanto qualcosa si muove, ogni tanto qualcuno fa il suo dovere e cerca di risolvere i problemi, come sta accadendo dopo la nostra segnalazione per la discarica vicino al parco fluviale, che è diventata oggetto di richiesta di bonifica (Bel colpo, chietiscalo.it!) e di denuncia agli enti competenti.
Insomma, la coscienza civica serve, nonostante tutto, a far sì che questa città possa essere finalmente dei suoi cittadini. Non arrendiamoci.
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Ma®aM

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MM
“Bioarchitettura e Ricostruzione”: venerdì 12 ad Anversa degli Abruzzi
seminario organizzato dall'Oasi WWF Gole del Sagittario

Proseguono gli incontri del ciclo di conferenze IO NON RISCHIO

“Bioarchitettura e Ricostruzione”, questo è il titolo del seminario
organizzato per venerdì 12 giugno alle ore 17 presso la biblioteca
comunale di Anversa degli Abruzzi. L'incontro, aperto a cittadini e
tecnici, fa parte del programma di seminari IO NON RISCHIO organizzato
dall'Oasi WWF delle Gole del Sagittario.

I relatori del seminario saranno due architetti dell'Associazione
Architettura Senza Frontiere ONLUS, Luca Mancini e Chiara Rizzi, una ONG
che si occupa di solidarietà collegata ai temi della casa e della
socialità negli spazi urbani.

Dichiara Gianni Di Cesare, sindaco del Comune di Anversa degli Abruzzi
“Il terremoto ha provocato danni gravi su decine di migliaia di edifici
e ha disvelato la fragilità dei nostri centri storici. La
bioarchitettura è una branca dell'architettura che vuole letteralmente
“far fare i conti con la natura” a chi intende costruire o ristrutturare
un edificio al fine di renderlo quanto più sostenibile sia in termini di
sicurezza sia in termini di performance energetiche e di uso di risorse.
L'Oasi che gestiamo assieme al WWF vuole contribuire a diffondere buone
pratiche perchè siamo in un momento particolare in cui le scelte fatte
ora incideranno per i decenni a venire e non si possono commettere gli
stessi errori che hanno contribuito a far diventare una tragedia un
fenomeno naturale con cui dobbiamo convivere”.

Dichiara Luca Mancini, presidente della sezione Abruzzo di Architettura
Senza Frontiere “La nostra associazione sta partecipando ai movimenti
sociali che vogliono una ricostruzione dal basso, con il coinvoglimento
diretto della popolazione assistita da tecnici che vogliono dare il
proprio contributo per una ricostruzione a misura di cittadino e
ambiente. La bioarchitettura non è una mera pratica tecnologica ma ha un
approccio olistico dove alla soddisfazione dei requisiti tecnici
avanzati deve corrispondere un coinvolgimento consapevole del cittadino
in tutto il processo urbanistico ed di costruzione/ricostruzione. La
partecipazione in tutti i processi che riguardano la ricostruzione è
alla base, secondo noi, della rinascita di un territorio così duramente
colpito”.
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MM


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Ma®aM
I risultati elettorali danno ragione al centro-destra, almeno da queste parti.
Da ambientalista convinta ho solo una paura: che l'andamento nazionale a favore del nucleare, degli inceneritori e di tutte quegli "attentati" all'ambiente possano arrivare e mettere radici anche qui. L'Abruzzo è già abbastanza martoriato, e certo non è necessario infierire ulteriormente sul suo territorio.
Ecco qualche "piccolo" esempio dei danni che arrechiamo alla nostra terra e a noi stessi:
Inceneritori e medici: dove sta la verità
Diossina: superati i limiti di legge nelle uova
Il male comune
La ricaduta
La petrolizzazione in Abruzzo
L'eredità
Il senso delle cose
Essere informati è angosciante, ma necessario.
Speriamo solo che, come purtroppo accade spesso, non si nascondano sotto la sabbia sia i fatti che le teste dei cittadini, che notoriamente non vogliono sapere cosa gli accade intorno. Le coscienze andrebbero risvegliate e ognuno di noi deve stare molto attento a quello che faranno alle nostre spalle, vigilare e controllare, e protestare quando necessario. E' l'unica arma che abbiamo contro lo strapotere della politica. D'altra parte siamo noi che votiamo, quindi controllare dove e come vanno a finire i nostri voti è un dovere civico.
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Ma®aM
Siamo, di nuovo, chiamati alle urne. Oggi è l'ultimo giorno di campagna elettorale, prima del "silenzio". Ieri Beppe Grillo è andato a Pescara per presentare e sostenere la lista civica "Pescara a 5 stelle", con i suoi obiettivi ed i suoi candidati.
Com'è nel suo stile, ha parlato del governo, di informazione, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, rifiuti, ecc. con la sua solita verve e la sua immancabile enfasi.
Piazza gremita, spettatori "divertiti" e speriamo che in tanti seguiranno i suoi "consigli" per una città più pulita e trasparente, sotto tutti i punti di vista.
A Chieti la situazione è diversa, un po' perchè qui non ci sono le comunali, un po' perchè qui il "meetup" non ha preso piede, pur avendo iniziato "alla grande", con l'operazione "fiato sul collo" che presupponeva di assistere ai consigli comunali e riferire alla cittadinanza.
Qui a Chieti, è noto, manca la partecipazione attiva alla vita cittadina ed ogni iniziativa di aggregazione è destinata a scemare col passare del tempo.
Il Meetup ha perseguito per mesi i suoi obiettivi, poi i membri si sono "dispersi" nel nulla. Ciò non toglie che altre associazioni sono nate e altre ancora nasceranno, spinti da quella voglia di rinnovamento che poca politica ancora vuole perseguire. Un partito a Chieti ha presentato tre su quattro candidati "sconosciuti", come sconosciuti sono i candidati della lista civica di Beppe Grillo a Pescara.
Persone nuove, che fanno mestieri diversi, che sono approdate in politica per puro senso civico. Fino a quanto continueremo a votare sempre gli stessi nomi, sempre gli stessi volti, sempre le stesse persone, che di politica hanno vissuto, anche sulle nostre spalle, e che vogliono continuare per anni a decidere per noi, nulla cambierà.
Chieti ha bisogno di rinnovamento e di partecipazione, e soprattutto di trasparenza.
Una delle fondamentali battaglie dei Meetup di Beppe Grillo, infatti, è la possibilità, anche per un semplice cittadino, di conoscere quei documenti e quelle "decisioni" che poi ricadono su tutta la città.
Fondamentale a questo proposito l'informatizzazione e la riduzione della "cartaccia" burocratica nelle amministrazioni.
Nel mio percorso con il Meetup, ad esempio, ho assistito a molti consigli comunali e ho cercato di ottenere il "permesso" di riprendere le sedute. Richiesta che non ha avuto risposta, fino a quando il Meetup stesso non si è sciolto.
Alcuni documenti sono disponibili on-line, sul sito del Comune, ma sicuramente troppo pochi e con troppo ritardo per far sì che venga ottenuta la necessaria chiarezza istituzionale e una informazione adeguata.
I documenti relativi ai consigli comunali, ad esempio, sono esclusivamente in formato cartaceo e a disposizione dei consiglieri e degli organi di stampa. Un cittadino non può avere accesso a tali documenti, e le risultanze dei consigli stessi vengono pubblicate on-line con moltissimo ritardo, quando magari l'argomento non è più d'attualità. E' anche vero che a molti cittadini non importano le "questioni politiche", senza rendersi conto che ogni cosa è politica, dalla bolletta dell'acqua alla tassa sui rifiuti, che siamo noi a pagare.
In campagna elettorale questi temi sono rimbalzati da uno schieramento all'altro, portati alla ribalta per fare "propaganda".
Non sono "temi", sono fatti.
E' un fatto che abbiamo bevuto acqua inquinata in passato, è un fatto che è aumentata la tassa sui rifiuti, è un fatto che le nostre strade sono a dir poco "terremotate". E' un fatto che nonostante lo sforzo di alcuni, che del loro lavoro fanno ancora una missione, i risultati stentano sempre ad arrivare, ostacolati da una stolta burocrazia e da interessi non meglio identificati...
Un "risveglio" sarebbe auspicabile, e la ripresa di quella coscienza civica che porterebbe i nostri amministratori a lavorare con più oculatezza.
Un grosso buona fortuna ai "nuovi" candidati, e anche a quelli "vecchi" che però hanno sempre cercato di fare del loro meglio con coscienza.
E buon voto a tutti.
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MM
Nel "problema Villa Pini" c'è un altro punto di vista da considerare: quello del malato.
Ci sono persone bisognose di cure particolari ricoverate nelle strutture di Angelini, ed anche loro soffrono della situazione di disagio che ormai è sulla bocca di tutti da diversi mesi.
I dipendenti, che non hanno lo stipendio da ormai sei mesi, stanno protestando ad oltranza per il loro diritto: quello di essere pagati, dopo aver lavorato per tanto tempo senza vedere un euro. Hanno lavorato lo stesso, con grandi sacrifici, con dedizione e con umanità, specialmente verso quei malati che hanno comunque bisogno di assistenza, e che non sanno e non possono sapere delle beghe politiche ed economiche che ricadono sulla loro testa.
Comincia a scarseggiare anche il cibo, e i generi di prima necessità per questo tipo di malati: pannoloni, medicine ecc... In alcune strutture manca anche l'acqua calda...
Perchè a pagare per gli errori dei potenti devono essere sempre i più deboli?
I dipendenti e i malati: due facce dello stesso problema.
A questo si aggiunge l'impossibilità, per i parenti, di trovare una diversa soluzione per i loro congiunti; trovare un luogo alternativo, infatti, è praticamente impossibile, e "riportare a casa" i loro parenti è altrettanto complicato.
Sono persone che hanno bisogno di assistenza costante e continua, non autosufficienti, come si fa a gestirli in casa? Gli ospedali sono già congestionati, e non accolgono questo tipo di malati, se non per brevi periodi. Le strutture a pagamento, quelle che ancora ricevono i "non autosufficienti" costano fior di quattrini, rette esose che molti non possono permettersi, specie in questi tempi di crisi. E allora? Che fare?
Allora si "aspetta e spera" che le cose si risolvano, che dai grandi tavoli teste benpensanti possano trovare una soluzione giusta per tutti.
Intanto i malati aspettano, tra mille difficoltà, e i dipendenti anche... fino a quando entrambi arriveranno a non farcela più...
Alcuni dipendenti si arrangiano chiedendo prestiti, perchè le bollette, l'affitto, il cibo non possono aspettare i "comodi" di Angelini o chi per lui. Alcuni stanno perdendo la propria casa, impossibilitati a pagare le rate del mutuo.
A chi importa?
Si parla di accordi, si parla di istituzioni, si parla di "soluzioni tecniche", ma gli stipendi non arrivano, i soldi non ci sono (o meglio, forse sono in qualche altro luogo...) e i "poveri" pagano...
Ora basta con le chiacchiere, urgono soluzioni immediate e concrete, perchè abbiamo la nostra dignità da preservare. Quella dignità di non dover morire in un letto puzzolente perchè mancano lenzuola o pannoloni, quella dignità di non dover chiedere l'elemosina per poter mangiare, pur avendo un lavoro.

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.


Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.


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MM
Leggo sui giornali che presto vedremo la "cittadella giudiziaria", con il suo megaparcheggio sotterraneo e la sua moderna costruzione in cemento e acciaio. Leggo che presto cominceranno i lavori sul famigerato tunnel Terminal/Largo Barbella, che collegherà "più velocemente" via Gran Sasso al centro cittadino... Leggo però che i lavori di ampliamento del parcheggio del Terminal sono rimandati, a chissà quando, e che, per il Tribunale, ora parzialmente inagibile, paghiamo un affitto di 650.000 euro l'anno.
Spontaneo quindi chiedersi: a chi serviranno queste grandi opere? Perchè snaturare una città con moderne costruzioni, se ci sarebbero priorità più importanti per i cittadini, quali ad esempio la ristrutturazione delle reti idriche? Quanti e quali soldi pagheranno i cittadini di Chieti per tutto questo?
Continuiamo a snaturare questa bella città, piena di reperti antichi e antichi palazzi, ostinandoci a cementificare luoghi che vorrebbero invece ritrovare l'antico splendore (vedi Villa Comunale).
Nulla da eccepire alla modernità, una bella costruzione moderna risolverebbe molti problemi, anche legati agli sprechi energetici, ma non è sicuramente da costruire in pieno centro dittadino.
Piazza San Giustino non ha bisogno di un edificio in cemento e acciaio, e Chieti non ha bisogno di essere ulteriormente "bucata", oltretutto nel centro cittadino, per ricavare spazi sotterranei per "seppellire" le nostre auto.
Ci sono città completamente chiuse al traffico, che potenziano il trasporto pubblico (anche ecologico) per attenuare l'inquinamento. Ci sono città che ristrutturano i vecchi edifici per donarli a nuovo splendore, seguendo moderni criteri di adeguamento. Ci sono città che non hanno edifici abbandonati (Chieti ne è piena) o che si curano di riutilizzarli e dar loro nuova vita.
E' così utopico farlo anche qui?
Edifici abbandonati, cura per la città e le sue strutture, ristrutturazioni ed adeguamento degli edifici esistenti (vogliamo parlare delle scuole?), questi i problemi da affrontare.
La rete idrica colabrodo, ad esempio, è un problema che fa affrontato con determinazione e alla radice, non mettendo "le pezze" qua e là quando le innumerevoli perdite puntualmente si ripresentano ovunque.
Ho visto Palazzo Durini puntellato. Mi dicono che il danno è stato cagionato dagli scavi vicini, alcuni mi dicono che è stato il terremoto. E' un vero colpo al cuore vedere quelle antiche volte con vistose crepe che spuntano tra un puntello ed un altro. Quel palazzo è ancora "agibile", le persone salgono e scendono da quelle scale puntellate. Il Palazzo di Città è stato invece dichiarato inagibile dopo il terremoto, come tante altre costruzioni, antiche o moderne di questa città. Ma continuiamo a costruire, speriamo che almeno seguiranno criteri antisismici...
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