MM
Riporto il comunicato stampa del Consigliere Comunale al Comune di Chieti, Paola Leccese:

«Nella seduta del Consiglio Comunale del 31 marzo, in occasione dell’intervento del Consigliere Di Primio sul Piano di Liquidazione e Rendiconti 2006 e 2007 della Ex Istituzione Deputazione Teatrale Teatro Marrucino avevo ascoltato un’affermazione che mi ero ripromessa di verificare con la lettura del deregistrato.

A due mesi di distanza questo Consiglio è chiamato oggi all’approvazione del verbale di quella seduta che, mio malgrado ho potuto con ritardo esaminare solo dopo gli eventi legati al sisma del 6 aprile e agli appuntamenti elettorali .

Il 31 marzo, in occasione del suo intervento sulle note vicende del Marrucino e a proposito del parere richiesto dall’Amministrazione alla Corte dei Conti, il Consigliere e Vice Presidente del Consiglio Di Primio, ha dichiarato testualmente: “La Corte dei Conti è una sezione di controllo non è una sezione di sostegno agli handicappati che fanno la politica!”.

Di tale affermazione desidero dare due possibili letture: la constatazione amara che un uomo delle istituzioni ha espresso in essa la sostanza di una discriminazione che altro non è se non la persistente categorizzazione degli individui in appartenenze separate che non possono né devono disturbare e tantomeno pretendere di fare politica; o peggio, se possibile, che la politica considerata inadeguata è quella cui possono dar vita solo gli handicappati o forze politiche loro assimilabili in virtù di non so quale processo logico.

A nome personale, dei cittadini che rappresento, di tutti i disabili con cui condivido da sempre la fierezza ed il coraggio quotidiano dell’esistenza e di questo Consiglio, desidero affermare che la vita delle persone handicappate non è certo tutta rose e fiori e sarebbe grave errore rimuovere le sofferenze e la difficoltà che esse vivono.

Ma il disagio che siffatte affermazioni creano in chi le ascolta e le subisce deve risultare maggiore ed inaccettabile laddove a pronunciarle è chi è ormai proiettato ad una candidatura di primo cittadino di questa Città, di primo rappresentante politico di tutti e dunque di quegli stessi handicappati che, a suo dire, non sanno fare politica o non ne avrebbero titolo .

Credo, al contrario, innegabile la plusvalenza dei diversamente abili per la collettività e, quindi, per la politica perché l’handicap non è solo tristezza o spesa sociale ma ricerca continua ed infaticabile, posizionamento oltre i limiti anche verbali della discriminazione.

Mi riferisco, dunque, ad un’azione politica che proprio in quest’aula dovrebbe ritrovare legittimità di espressione e diritto di rappresentanza, ambito di inclusione e non di esclusione, da onorare sempre con il fare ed il dire, soprattutto di chi ambisce a guidare ed amministrare la nostra Città ».


Sono rimasta sconvolta alla lettura di questo comunicato stampa, un po' perchè ho collaborato e collaboro tuttora per una onlus di disabili sensoriali, e mi sento, pur non essendo disabile, molto vicina a quella realtà, un po' perchè ho conosciuto personalmente la nostra Consigliera, e la reputo una persona degna di ogni rispetto, e una grande donna, anche per le sue recenti battaglie per l'abbattimento delle barriere architettoniche nella nostra città ("Chieti accessibile"). Mi sono apprestata più volte ad immaginare me stessa su una sedia a rotelle ed in passato ho realizzato un piccolo video di un probabile "percorso". La consapevolezza che siamo distanti anni luce da una reale "parità di diritti" mi ha messo un gran magone addosso, neanche la mia casa è accessibile come non lo sono i posti che abitualmente frequento. Le barriere sono dappertutto, e a quanto pare sono maggiori quelle mentali, quelle che fanno pensare agli "handicappati" come a persone "non capaci" di fare.
Ho assistito anche ad alcuni consigli comunali e non ho avuto una buona impressione dell'aria che si respira... Ho espresso più volte le mie perplessità anche sul disinteresse dei cittadini, "vittime" inconsapevoli (o no?) di quel che succede lì dentro, perchè nonostante lo sforzo di alcuni (vedi assessore El Zohbi), la trasparenza è ancora un'opinione in quelle stanze.
Ci sono comuni che hanno la diretta streaming dei consigli comunali, e l'accessibilità (in tutti i sensi) agli atti immediata. Noi dobbiamo aspettare mesi (in questo caso due) per avere un verbale, e comunque non accessibile al semplice cittadino ma soltanto agli "addetti ai lavori".
Ho imparato con il tempo a cercare di capire il funzionamento di questa macchina burocratica, fino a quando ho rinunciato al compito che mi ero volontariamente preposta, schifata dalla realtà che avevo sotto gli occhi. Ripeto, ci sono persone che hanno a cuore il loro compito, e molti consiglieri sono così, e Paola è una di queste, insieme a pochi altri. Ma è proprio l'"andazzo" che non va, il totale disinteresse per le regole (vedi divieto di fumo), che vanifica tutti gli sforzi di migliorare le cose. Le battaglie politiche si susseguono, a volte prive di contenuti, a volte le stesse motivazioni rimbalzano da destra a sinistra a seconda di chi governa in quel momento, senza però che le cose cambino. Non voglio essere negativa, ma un piccolo sforzo andrebbe fatto, una presa di coscienza, un mea culpa su tutto ciò che si sarebbe potuto fare e non si è fatto.
Se si parte dal rispetto del prossimo, regola basilare in un mondo civile, e dal piccolo sforzo di mettersi in gioco per fare del bene al prossimo e non a se stessi, certo le cose andrebbero meglio.


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