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C O M U N I C A T O S T A M P A

Il Capogruppo del PD al Comune di Chieti , Tiziano Viani , ha emesso la seguente nota.

« Gianni Chiodi ha gettato la maschera, è l’unico dei candidati alla presidenza della regione ad essere favorevole al’insediamento del Centro Oli ad Ortona.

Ritengo emblematica la risposta che Gianni Chiodi ha dato alla domanda formulatagli dai giornalisti Michele Tozzi ed Alessandra Farias riguardo la propria posizione rispetto l’insediamento del centro oli ad Ortona: “bisogna rendere l’Abruzzo più autorevole nel rapporto con l’Eni, salvaguardando l’interesse generale, progettando il futuro, costruendo il progresso, sono favorevole…”.

Risposta che denota, semmai ce ne fosse stato bisogno l’orientamento del candidato presidente ma di tutto il centrodestra che si presenta alle elezioni regionali: invece di stare dalla parte delle piccole e medie aziende che valorizzano le peculiarità del nostro territorio e salvaguardano la qualità delle produzioni, invece di preoccuparsi della salute di tutti i cittadini abruzzesi, Chiodi e il centrodestra ritengono che istallare un centro per la desolforizzazione del petrolio ad Ortona sia indice di progresso e caratterizzi la programmazione futura della nostra regione, massacrando di fatto l’esistente. diciamocelo chiaramente qualcuno di noi acquisterebbe prodotti agricoli coltivati in terreni a ridosso di una raffineria petrolifera?

Oppure sceglierebbe di trascorrere le proprie vacanze a pochi metri da un impianto come quello di Falconara Marittima?

Queste sono le domande che Chiodi, candidato alla poltrona di governatore della nostra regione e tutti i suoi accoliti dovrebbero farsi prima di dichiararsi favorevoli alla creazione di simili strutture che non sono compatibili con le vocazioni storiche del nostro territorio.

Vorrei ricordare all’ex sindaco di Teramo la contrarietà più volte manifestata verso l’ecomostro che si vorrebbe realizzare ad ortona dai sindaci dei piccoli comuni del comprensorio, dal Consiglio Comunale di Chieti compresi i Consiglieri che fanno parte della sua stessa parte politica, dalla confcommercio della provincia, dai gruppi spontanei di cittadini che si sono attivati direttamente per scongiurare questa sciagura, ma pare che questo non basti a chiodi e compagni, loro continuano a difendere l’indifendibile anche contro l’evidenza.

Speriamo che l’Abruzzo non debba fare i conti con questa cecità e gli abruzzesi rimpiangere la gestione Del Turco..»



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