Ma®aM

Il 10 dicembre è il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani, ma nel nostro paese c'è un assordante disinteresse su questa ricorrenza. I diritti umani sono continuamente violati in tutto il mondo, e noi non esuliamo da questa realtà, anche in Italia, pur se in modo meno eclatante, meno plateale, tutti i giorni tanti diritti vengono calpestati nel silenzio più assoluto. Piccole e grandi tragedie si consumano tra le mura di casa, tra l'omertà e l'indifferenza. Lo slogan delle associazioni che promuovono e sostengono questa ricorrenza è: “se non li difendi, te li tolgono”Ma come difenderli? Come difendersi quando tutti girano la testa dall'altra parte, quando tutti fanno finta di non sentire e molti, troppi, fra quelli che vorrebbero parlare devono aver timore di avere ritorsioni? Questo è un paese che non ha voce, dove la magistratura viene indagata, dove i colpevoli rimangono impuniti, dove le leggi non vengono rispettate o se ne fanno troppe ed anche a volte assurde ed incomprensibili per noi comuni mortali. Tutto è precario: il lavoro, la libertà di opinione e di pensiero, nonché la libertà di stampa. I lettori sono talmente scoraggiati che non leggono più, e chi scrive deve aver timore di farlo. Qualche giorno fa la notizia che la testata on line PrimaDaNoi è stata querelata in merito all'inchiesta sull'acqua inquinata, perché si era battuta per far emergere questa assurda vicenda. Parlare non è più lecito? Dare le notizie non è più possibile? E' il giornalista che deve stare attento? Intanto non sappiamo niente dell'indagine epidemiologica che si sarebbe dovuta fare, e chissà quanti malati dovremo ancora contare prima che qualcosa venga alla luce. La nostra città si sta adoperando per avere la certificazione ambientale e nel frattempo il decreto “anti-crisi” taglia gli incentivi sul risparmio energetico.Intanto Chieti è piena di amianto, di antenne, di discariche abusive, che hanno portato alla recente ordinanza della zona lungofiume a Chieti Scalo, però si continua a costruire, a gettare cemento su cemento, mentre nelle case non si riesce neanche più a mangiare per la crisi che incalza...Le fabbriche chiudono, il lavoro non c'è, e i “fortunati” che ancora hanno un lavoro sono costretti a cedere a mille ricatti per mantenerlo, ad essere sottopagati, precari, o ad aspettare mesi per uno stipendio che spetterebbe loro di diritto. Tante persone devono passare il Natale contandosi i soldi in tasca, e guardando il telegiornale hanno solo voglia di spegnere la TV (così si risparmia anche sulla bolletta della luce!)Dove sono quindi i diritti umani?Chi ha soldi e potere può anche violare le leggi, tanto sa di rimanere impunito. I tempi della giustizia sono lunghi, e poi c'è sempre la prescrizione!Anche per i reati ambientali c'è la prescrizione, ma le conseguenze si pagano per tantissimi anni dopo...E poi c'è il marito che maltratta la moglie, il padre che picchia i figli, l'ex che taglia gli alimenti, il datore di lavoro che non paga, per parlare solo dei piccoli “crimini”...La nostra dignità viene calpestata ogni giorno!E il cittadino continua a non avere voce.Avete mai provato a dire qualcosa in una occasione “ufficiale”? Avete mai assistito ad un Consiglio Comunale o ad una conferenza stampa della vostra città? Il singolo cittadino non può parlare, non può dire niente, e se anche riesce a dire qualcosa non viene ascoltato. Qualche giorno fa c'è stata la conferenza stampa sulla giornata nazionale della disabilità, ed il quella occasione una cittadina ha provato a dire la sua per quanto riguarda le barriere architettoniche, chiedendo all'amministrazione comunale cosa avesse intenzione di fare per i divieti e le limitazioni al traffico in centro storico, che indirettamente tutelano anche chi “cammina” su rotelle. Sindaco e Assessore erano assenti, ma i presenti non hanno ugualmente ascoltato né risposto a questa semplice domanda. Nel consiglio comunale sull'acqua, di qualche tempo fa, alcuni cittadini avevano chiesto di intervenire. Anche lì niente, perché il “regolamento” non prevede che i cittadini possano dire la propria.
Allora, chi può parlare e quando? Come dobbiamo fare per avere finalmente voce?
Cosa possiamo fare per veder tutelati i nostri sacrosanti diritti?
M.M.


Share/Save/Bookmark
Etichette: | edit post
1 Response
  1. Wil Says:

    Vi ringrazio, ricambio inserendovi tra i blogger amici.

    Grazie per aver ricordato il sessantennale della Dichiarazione.

    A presto, Wil.


Questo blog non è una testata giornalistica in quanto aggiornato senza periodicità. Non può considerarsi quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
Alcune foto, prese dal Web, sono ritenute di dominio pubblico; i proprietari contrari alla pubblicazione sono pregati di segnalarcelo.

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Please Obama, stop a new USA militar base in Italy! No army, food!