Per questa ragione non esiste luogo in cui vive l’uomo dove non vi sia presente la mosca, e non esiste sostanza o essere vivente, animale o vegetale che sia, che non entri in contatto con questo insetto.
Proprio per il continuo movimento rapido e instancabile in cerca di cibo e siti ove depositare le uova, la mosca è uno degli insetti più contaminanti di alimenti e pericolosi per diffusione di malattie epidemiche come colera, peste, lebbra, tifo ecc.
Anche quest’anno, con l’approssimarsi dell’arrivo di aria più mite, si sta verificando il fenomeno di infestazione di mosche e insetti vari.
Sono bastate poche ore di sole e la temperatura gradevole per far tornare alla ribalta nel quartiere di Santa Filomena, il problema delle mosche e di altri insetti infestanti come le zanzare.
La situazione igienico sanitaria del quartiere sta raggiungendo livelli preoccupanti e di emergenza sanitaria oltre che di grave disagio; i cittadini e i titolari di attività commerciali si trovano in uno stato di impotenza contro un problema che sta minacciando la normale vita quotidiana e la salute dell’uomo.
Si sollecita l’intervento tempestivo e preventivo dei soggetti pubblici in modo da scongiurare lo sviluppo di focolai di infestazione massiva la cui eliminazione è possibile solo in tempi lunghi e con aggravio di costi.
Si ritiene pertanto di prioritaria importanza individuare i siti di potenziale sviluppo di focolai esistenti sul territorio del quartiere di Santa Filomena, da sottoporre ad interventi di bonifica ambientale seguiti da periodici trattamenti mirati nel corso dell’intero anno; oltre all’eliminazione di altre possibili cause non ultimo il transito oramai continuo di autocarri carichi di rifiuti che percorrono le vie del quartiere per recarsi al vicino centro di Trattamento Meccanico Biologico ubicato in località Casoni.
Si coglie l’occasione per segnalare che i privati cittadini stanno cercando di combattere questo grave problema con mezzi e azioni limitate alle loro proprietà che chiaramente non stanno dando i risultati sperati.
Mario Di Fabrizio