Parco Paglia: cantiere o discarica?
Scritto da Roberto Di Monte, 10-01-2010
Parco Paglia in via Piaggio a Chieti Scalo, un gruppo di capannoni destinati ad artigiani e piccole imprese in cerca di nuovi spazi per espandere la propria attività. Decine di capannoni sono già pronti, tanti già occupati ed altri che verranno occupati a breve. Nel frattempo la domanda di nuovi spazi cresce ed è tutto pronto, presto inizieranno i lavori per la costruzione di nuovi (orrendi) cubi. Tutto pronto si fa per dire, per adesso di pronto c’è solo una barriera di lamiere che impedisce a chi percorre via Piaggio di scorgere quanto stia accadendo all’interno del sito.
Quello che non si vede da via Piaggio si vede però benissimo una volta entrati tra i capannoni già esistenti ed il panorama non è dei migliori. Siamo ad un centinaio scarso di metri dall’Hotel Parco Paglia e quello che i clienti dell’hotel possono vedere dalle finestre delle proprie camere non è certamente un bello spettacolo: gran lusso e sistemazione in quattro stelle circondati da orrendi capannoni, dallo scempio dell’area dell’ex zuccherificio e da una discarica di non meglio identificati materiali. Non è certamente il massimo.
Quanto alla discarica, non so se è stato autorizzato l’accumulo di rifiuti in quell’area, si tratta principalmente di materiali edili, cumuli di calcinacci, piastrelle di diverso materiale, mattoni, cemento, barattoli di vernice vuoti, sabbia, ghiaia, e lastre di altri materiali non meglio identificabili, che per disposizioni di legge non possono essere abbandonati sul terreno, anche se appartenente a privati, ma devono essere necessariamente smaltiti in discarica. C’è anche un piccolo cumulo di detriti di colore rosa, che potrebbe essere formato una qualsiasi porcheria, magari di materiale pericoloso per l’ambiente e per la nostra salute. Il tutto ai confini con il sito dell’Ex-Burgo che ricordo essere in fase di bonifica dall’amianto e da chissà quali altri residui.
“Vox Populi, Vox Dei” si dice in questi casi, e la gente dice che il sito dell’Ex-Burgo, quindi anche del terreno destinato a Parco Paglia, nel corso degli oltre 50 anni di vita dello stabilimento è stato oggetto di interramento di rifiuti di scarto della lavorazione della carta perché prima si faceva così, ma a parte le voci di popolo e le dichiarazioni di qualche vecchio dipendente Burgo, nessuno ha prove sufficienti per fare in modo che qualcuno intervenga.
Leggi tutto...
Scritto da Roberto Di Monte, 10-01-2010
Parco Paglia in via Piaggio a Chieti Scalo, un gruppo di capannoni destinati ad artigiani e piccole imprese in cerca di nuovi spazi per espandere la propria attività. Decine di capannoni sono già pronti, tanti già occupati ed altri che verranno occupati a breve. Nel frattempo la domanda di nuovi spazi cresce ed è tutto pronto, presto inizieranno i lavori per la costruzione di nuovi (orrendi) cubi. Tutto pronto si fa per dire, per adesso di pronto c’è solo una barriera di lamiere che impedisce a chi percorre via Piaggio di scorgere quanto stia accadendo all’interno del sito.
Quello che non si vede da via Piaggio si vede però benissimo una volta entrati tra i capannoni già esistenti ed il panorama non è dei migliori. Siamo ad un centinaio scarso di metri dall’Hotel Parco Paglia e quello che i clienti dell’hotel possono vedere dalle finestre delle proprie camere non è certamente un bello spettacolo: gran lusso e sistemazione in quattro stelle circondati da orrendi capannoni, dallo scempio dell’area dell’ex zuccherificio e da una discarica di non meglio identificati materiali. Non è certamente il massimo.
Quanto alla discarica, non so se è stato autorizzato l’accumulo di rifiuti in quell’area, si tratta principalmente di materiali edili, cumuli di calcinacci, piastrelle di diverso materiale, mattoni, cemento, barattoli di vernice vuoti, sabbia, ghiaia, e lastre di altri materiali non meglio identificabili, che per disposizioni di legge non possono essere abbandonati sul terreno, anche se appartenente a privati, ma devono essere necessariamente smaltiti in discarica. C’è anche un piccolo cumulo di detriti di colore rosa, che potrebbe essere formato una qualsiasi porcheria, magari di materiale pericoloso per l’ambiente e per la nostra salute. Il tutto ai confini con il sito dell’Ex-Burgo che ricordo essere in fase di bonifica dall’amianto e da chissà quali altri residui.
“Vox Populi, Vox Dei” si dice in questi casi, e la gente dice che il sito dell’Ex-Burgo, quindi anche del terreno destinato a Parco Paglia, nel corso degli oltre 50 anni di vita dello stabilimento è stato oggetto di interramento di rifiuti di scarto della lavorazione della carta perché prima si faceva così, ma a parte le voci di popolo e le dichiarazioni di qualche vecchio dipendente Burgo, nessuno ha prove sufficienti per fare in modo che qualcuno intervenga.
Leggi tutto...