MM
Scritto da Roberto Di Monte, 04-07-2009

Giornate campali a Chieti per l’acqua. Dopo le scorse estati torride senza poterne avere una goccia dai rubinetti per notti e notti, adesso siamo alle prese con le bollette per i consumi dell’anno 2007. Sono in tanti i cittadini che si sono trovati nella buca delle lettere bollette “pazze” dell’ordine di migliaia di euro, oppure bollette calcolate con tariffa per uso domestico non residente quanto si ha solo quella utenza.

Quindi per risolvere ognuno il proprio problema file chilometriche negli uffici della Teateservizi e in quelli dell’Ufficio Acquedotto in via delle Robinie, e cittadini inferociti ed operatori sull’orlo di un esaurimento nervoso sono il risultato di questa situazione.

Ci tocca pagare il giusto per quello che abbiamo consumato, ma a sentire la gente, ci sono anche delle motivazioni che ci indurrebbero a fare il contrario. Prima di tutto le bollette, che ricordo a tutti sono delle fatture, non hanno data.

A scuola chi ha studiato un minimo di “Ragioneria”, sa bene che una fattura per essere considerata tale deve avere un imponibile ed un’iva esposta, deve avere un numero progressivo ma soprattutto una “data”.

Le bollette che stiamo pagando in questi giorni, fateci caso osservandola bene, la data non l’hanno per certo e sarei tentato di rispolverare quel vecchio detto che dice: “documento senza data non vale una cagata”.

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